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Il dramma dei migranti nel Mediterraneo: in 3 mesi già 95 morti e 228 dispersi. A Marina di Carrara appena sbarcati 249 naufraghi

10 mesi fa 40
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È arrivata al porto di Marina di Carrara (Massa Carrara) la nave Geo Barents della ong Medici senza frontiere con a bordo 249 migranti. La nave dell’organizzazione li ha soccorsi in tre diverse operazioni di salvataggio in mare davanti alle coste della Libia. Per il porto di Marina di Carrara si tratta complessivamente dell'11mo sbarco da quando sono in atto queste operazioni, il secondo del 2024 che si aggiunge ai nove del 2023. L'accoglienza e le procedure successive allo sbarco sono coordinate dalla Prefettura di Massa Carrara. Ad attendere lo sbarco lungo la banchina del porto i volontari, il supporto sanitario e le forze dell'ordine, oltre al personale dell'Autorità portuale e della Capitaneria di porto. La nave e i migranti riceveranno i primi controlli a bordo, a partire da quelli sanitari, per poi essere fatti scendere a piccoli gruppi e accompagnati con i pullman nel vicino complesso fieristico di Imm-CarraraFiere, per le successive procedure di identificazione e i controlli medici. Da lì, i migranti partiranno nelle ore successive per le strutture di accoglienza che li ospiteranno.

Da luglio 1.400 migranti sbarcati nel porto apuano
Per il porto di Marina di Carrara sarà l'undicesimo sbarco, il secondo del 2024, e il più importante in termini numerici. Per la Geo Barents si tratterà invece del terzo attracco nello scalo apuano dopo i due della scorsa estate: il 7 luglio con 196 migranti e il 19 luglio con 214. Da quando è stato individuato come porto sicuro quello di Carrara ha già ospitato lo sbarco di 1.165 migranti a cui adesso se ne aggiungeranno altri 249 che porteranno il conto complessivo a oltre 1.400 a partire dal 30 gennaio 2023 quando arrivò la Ocean Viking di Sos Méditerranée con 95 persone a bordo. Fu quindi la volta, il 19 aprile e il 5 giugno, della Life Support di Emergency rispettivamente con 55 e 29 migranti a bordo mentre, come detto, il 7 e il 19 luglio, la Geo Barents di Medici senza frontiere arrivò con 196 e 214 persone. Per due volte consecutive è stata poi la volta della Open Arms, il 22 agosto con 196 migranti a bordo e il 4 ottobre con 176, il 22 novembre, è tornata invece la Life Support con sole 21 persone, mentre il 28 dicembre è stata la volta della Sea Watch 5 che ne ha sbarcate 119. L'ultimo sbarco è avvenuto infine il 3 febbraio 2024 con la nave Humanity one che attraccò a Marina di Carrara con 64 migranti a bordo. «In porto, in Comune e a Imm-CarraraFiere in tanti sono già al lavoro per organizzare al meglio tutte le operazioni - dice la sindaca di Carrara Serena Arrighi -. Ci tengo ancora una volta a ringraziare anzitutto la Prefettura, che coordina tutta questa complessa macchina, e poi tutte quelle donne e quegli uomini che nei prossimi giorni faranno del loro meglio per fornire a queste persone che sbarcheranno a Carrara la migliore accoglienza possibile».

La nave di Emergency «Life Support» in un anno ha salvato 1.200 naufraghi
Nel primo anno di attività, la nave di Emergency «Life Support» in 15 missioni ha soccorso 1.219 naufraghi: 846 uomini, 101 donne di cui 7 in stato di gravidanza, 216 minori non accompagnati e 56 minori accompagnati. I nuclei familiari sono stati 43. Dal dicembre 2022 al dicembre 2023 ha portato a termine 24 operazioni di soccorso nel Mediterraneo centrale percorrendo quasi 40 mila km per 105 giorni in totale. I porti assegnati sono stati Brindisi (2), Civitavecchia (1), Livorno (3), Marina di Carrara (3), Napoli (1), Ortona (2), Ravenna (1) e Taranto (1). Per raggiungere i porti lontani Life Support ha percorso in media 630 miglia nautiche, impiegando 3,5 giorni di navigazione a missione. Per questi giorni di navigazione non necessari Emergency ha dovuto sostenere una spesa di 938.248 euro. I viaggi per arrivare ai porti e tornare nel Mediterraneo hanno comportato 56 giorni di navigazione in più rispetto a un porto nel Sud Italia, allontanando la nave dalle zone Sar e sottraendo tempo prezioso alle attività di ricerca e soccorso. Sono i dati contenuti nel report «Non restare a guardare. Un anno di soccorsi in mare della Life Support».

«La presenza in mare ci ha permesso di vedere in modo diretto gli effetti che le politiche migratorie hanno avuto sulle attività delle Ong che si occupano di ricerca e soccorso. Il loro operato continua a essere criminalizzato e ostacolato», commenta Carlo Maisano, coordinatore della Life Support. Il decreto Piantedosi, insieme all'assegnazione del porto lontano e alle detenzioni amministrative, ha sottratto tempo prezioso al soccorso e alla tutela della vita di chi è in mare. Da dicembre 2022 a fronte di 10 soccorsi multipli coordinati dalle autorità italiane, 42 segnalazioni di casi di barche in difficoltà notificati dalla Life Support dopo la sua prima operazione di salvataggio hanno ricevuto una risposta negativa o nessuna risposta dal Centro di coordinamento italiano dopo l'assegnazione di un porto di sbarco.

In tre mesi 95 morti e 228 dispersi nel Mediterraneo centrale
Dall'inizio del 2024 fino al 16 marzo, sono stati 95 i morti e 228 i dispersi nella rotta del Mediterraneo centrale. Lo rende noto l'Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim) in Libia nel suo ultimo aggiornamento su X, precisando che sempre nello stesso intervallo di tempo i migranti intercettati in mare e riportati in Libia sono stati 2.738. (837 solo dal 10 al 16 marzo 2024). «L'Oim considera la Libia come porto non sicuro per i migranti», scrive la stessa Organizzazione nella grafica del post.

Il 2023 annus horribilis
Secondo quanto riferito dall’Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni), il 2023 si è chiuso con 2.346 persone morte nel Mediterraneo centrale, numero che sale a 2.571 secondo una nota di Medici senza Frontiere. L’allarme, dati alla mano, è lanciato questa volta dalla Ong Caminando Fronteras, e ruguarda questa la rotta verso le Isole Canarie (6.007 morti), il resto sulla rotta algerina (434), Stretto di Gibilterra (30) e Mare di Alboran. A questi dati si sommano i numeri delle persone che sono state intercettate e portate indietro in Libia: l’Oim sottolinea che sono state 17.025 nel 2023.

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