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Il Governo taglia i soldi per i nuovi ponti, Ruffino: "Per quello di Messina sì, ma per i ponti del Piemonte no?”

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gio.ur 24 gennaio 2025 08:44

Il consiglio della Città Metropolitana di Torino fa pressing sul Governo per la costruzione di tre nuovi ponti per il torinese. È stato infatti approvato un ordine del giorno illustrato dal vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo che chiede alle forze politiche rappresentate in Parlamento di rimediare al mancato finanziamento della messa in sicurezza di tre importanti ponti della rete viaria metropolitana che sono da costruire ex novo. Si tratta del ponte lungo la Provinciale 92 tra Castiglione Torinese e Settimo Torinese, quello sulla Provinciale 122 a Carignano e il ponte Preti lungo la Statale 565 Pedemontana tra Baldissero Canavese e Strambinello.

Il documento chiede ai parlamentari eletti in Piemonte e alla Regione Piemonte di sensibilizzare il Governo affinché, nell’ambito dell’imminente approvazione del Decreto ‘Milleproroghe’, vengano nuovamente inseriti i tre ponti nell’elenco delle opere da finanziare. “Siamo fortemente preoccupati per questa situazione di incertezza e di depauperamento di investimenti”, ha sottolineato Jacopo Suppo, “Il nostro Ente nel 2018 aveva richiesto e ottenuto un finanziamento di 66 milioni di euro per la manutenzione straordinaria di sette ponti e la realizzazione di tre ponti ex novo. Ad oggi, delle dieci opere finanziate, sette risultano realizzate o con lavorazioni in corso d’opera, mentre siamo nella fase di progettazione per i tre ponti nuovi. Proprio su questi, al momento, il Governo ha azzerato il finanziamento”.

Per il consiglio metropolitano di Torino si tratta di tre opere strategiche per il territorio metropolitano: in particolare per il nuovo ponte Preti si è reso necessario interloquire sulle soluzioni progettuali con l’ANAS, dal momento che l’attuale infrastruttura, che dovrà essere sostituita da un nuovo ponte, è tornata a far parte della rete viaria nazionale. “Va considerato”, ha aggiunto Suppo, “che negli ultimi anni per i tre ponti da realizzare ex novo ci sono state numerose richieste da parte delle amministrazioni locali: le infrastrutture attuali non sono più in grado di sopportare l’elevato numero di mezzi, soprattutto pesanti, che quotidianamente attraversano i territori. Per questi interventi, ad oggi, la Città metropolitana di Torino ha già assunto obbligazioni giuridicamente vincolanti, per le quali non sappiamo nemmeno se sia previsto da parte del Ministero dei Trasporti un contributo”.

“Ponte di Messina sì, ponti per il Piemonte no?”

Ad accogliere l’appello dei sindaci è stata subito la deputata di Azione, Daniela Ruffino: “Ho citato in diverse occasioni l’importanza del Ponte Preti, opera fondamentale per il Canavese ma possiamo portare anche l’esempio del ponte di Settimo, con 12 milioni stanziati per realizzare una infrastruttura che collega settimo Torinese con Castiglione”, commenta Ruffino, “su 10 opere, ponti, 6 sono appaltati o in corso d’opera. Ora si tratta di capire se la questione politica è superiore alla sicurezza e alla mobilità”.

“Ci sono i soldi e anche i precedenti che sono dati dalle proroghe concesse dal governo in situazioni simili a questa. Lo ribadisco: è una volontà politica permettere al Piemonte di dotarsi di nuovi ponti e sicurezza”, conclude Ruffino, “E, in maniera lecita, viene da pensare ad un ponte che supera ogni limite per quanto riguarda le risorse, ovvero quello sullo stretto di Messina che certamente riscuote l’interesse del ministro Salvini. I 100 milioni del Piemonte finiranno in Sicilia? Il ministro sappia che non ci si arrende di fronte all’assoluta assenza di motivazioni serie per bloccare queste risorse”.

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