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Un po’ ministro degli Interni, un po’ degli Esteri: Giorgio Chiellini è tornato e il suo è un ritorno che suona come una logica conseguenza di ciò che è stato lungo diciassette stagioni, e 561 partite, in bianconero.
La Juve mette una bandiera al centro del progetto e gli consegna ruolo e compiti istituzionali: l’area tecnica, come si definisce ora, non sarà toccata perché il raggio di azione dell’ex capitano è un altro e ha confini ben definiti seppur destinati ad allargarsi. Tradotto: Chiellini rappresenterà il club nei rapporti con i palazzi del calcio nazionale e del pallone internazionale, rapporti interni e fuori confine di grande importanza strategica e di grande sensibilità operativa al fianco dell’amministratore delegato Maurizio Scanavino.
Il laureato
Un po’ ministro degli Interni, un po’ degli Esteri: la nuova partita del ragazzo diventato “leggenda bianconera...” può cominciare. Chiellini ha chiuso con la carriera il 12 dicembre scorso. Ultima tappa Los Angeles e un orizzonte su cosa accade al di là del campo: in America ha mosso il primo passo dentro ciò che delle società non si vede, ma si studia. Il pensiero di giocare dietro ad una scrivania, una volta svuotato l’armadietto, ha accompagnato il terzo giocatore della Juve per presenze fin da quando l’università di Torino è diventata la sua seconda strada: nel 2010 la laurea in Economia e commercio e, poi, nel 2017, la laurea magistrale in Business administration, con la votazione di 110 e lode con la tesi dal titolo «Il modello di business della Juventus in un benchmark internazionale».
Gli approfondimenti
Chiellini ha avuto modo di entrare in contatto con il mondo del Real Madrid e ha voluto approfondire il sistema Athletic Bilbao e Porto, due realtà diverse dalle altre per il modo di gestire e di programmare: tre club oggetto delle sue riflessioni lungo il percorso accademico. «Bentornato a casa...», il saluto della Juve. «Giorgio non ha mai smesso di essere bianconero: nel cuore, nell'anima, nei valori che ha sempre interpretato, in campo e fuori...», continua l’abbraccio del club che ricorda come «questo nuovo ruolo si sposa perfettamente con la formazione che Giorgio ha acquisito nel suo ambito accademico, ma ovviamente anche con la sua figura di uomo, calciatore, capitano e leggenda bianconera».
Passaggio naturale
Chiellini non sarà quello che Ibrahimovic è per il Milan: le sue competenze avranno una natura diversa. La Juve ne annuncia il ritorno come un passaggio naturale e ora che il capitano è tornato sembra che non se ne sia mai andato: la sua è una storia di grandi successi e di grandissima credibilità, quest’ultima riconosciuta. Con la maglia bianconera ha vinto, con quella della Nazionale ha riportato in Italia il Campionato d’Europa dopo 53 anni: un po’ ministro degli Interni, un po’ degli Esteri, la nuova sfida può cominciare. «Un giocatore deve avere la forza di pensare cosa vorrà fare da grande, la nostra carriera in campo è breve. E i libri mi hanno aiutato ad allontanare la pressione e a darmi un metodo, utile in partita», così parlò re Giorgio