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Il patto nel Pse, mai con i conservatori: Schlein e Scholz contro Von der Leyen

4 mesi fa 6
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BERLINO. Mai alleanze con le destre nazionaliste in Europa e massima allerta per le relazioni pericolose tessute dai partiti popolari e liberali con l'estrema destra. È questo il messaggio che arriva dall'evento organizzato ieri a Berlino dai socialisti europei del Pse a cui ha partecipato la segretaria del Pd Elly Schlein. «Per noi è molto importante essere qui oggi con la famiglia socialista a dire mai ad alleanze o coalizioni con le forze nazionaliste di destra» ha esordito la segretaria dei democratici, sbarcata nella capitale tedesca per mettere di suo pugno la firma sulla dichiarazione congiunta che impegna i partiti socialdemocratici europei a «non sedersi mai al tavolo delle trattative» con queste forze. «E questo vale sia per i conservatori guidati da Giorgia Meloni che per il gruppo Identità e Democrazia di cui fa parte Matteo Salvini e Marine Le Pen», continua la segretaria del Partito democratico, incontrando a margine i giornalisti. La dichiarazione comune firmata nella capitale tedesca lancia anche «un segnale molto forte ai popolari e ai liberali dicendo basta con la normalizzazione della destra nazionalista», prosegue la segretaria del Partito democratico. Il documento di Berlino «è la risposta più forte alle gravi dichiarazioni di qualche giorno fa di Ursula von der Leyen, che invece ha aperto alle forze conservatrici e nazionaliste» continua Schlein. Lunedì scorso infatti la presidente della Commissione Ue e candidata di punta del Ppe aveva ufficializzato l'apertura ad alleanze con il gruppo europeo presieduto dalla premier Meloni, chiarendo che «se aprirò una collaborazione con il gruppo Ecr dipenderà da come sarà la composizione dell'Eurocamera e da chi sarà nel gruppo». La presenza in sala ieri a Berlino del cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz avrebbe dovuto controbilanciare – almeno nelle intenzioni - il peso delle parole di Von der Leyen con un monito altrettanto chiaro alle forze moderate a non cadere nella tentazione di stringere accordi con chi mina le basi di un progetto comune europeo. «Fino a che punto siete disposti come partiti popolari e liberali – si chiede Schlein - a tradire la vostra stessa storia per queste alleanze politiche che negano alla radice i fondamenti dello stare insieme nell'Unione europea?». Perché di questo si tratta: tradire il progetto europeista di una progressiva integrazione fondata su valori e su investimenti comuni o tornare indietro a nostalgie nazionalistiche e illiberali. Nostalgie che si traducono nei fatti in un sabotaggio costante del progetto europeo e non solo. Per capire che non si tratta di concetti ma di azioni, basta la cronaca. Venerdì notte a Dresda il candidato di punta del Spd della Sassonia, Matthias Ecke, è stato aggredito da quattro sconosciuti a calci e pugni mentre affiggeva manifesti elettorali socialdemocratici, e finendo in ospedale in condizioni serie. E non è un caso isolato. Dall'inizio della campagna elettorale il ministero degli Interni della Sassonia conta 51 casi analoghi di violenza. Al candidato Spd è andata la solidarietà del cancelliere Scholz - «la democrazia è minacciata da questo tipo di azioni» - e della segretaria del Pd, che ha condannato «la violenza politica e la violenza fascista in ogni sua forma, in ogni suo tentativo di intimidire chi si impegna ogni giorno per la politica come fa il nostro collega Matthias Ecke». Anche «la libertà di informarsi in modo indipendente» è tra i principi contenuti nella dichiarazione di Berlino e in Italia «abbiamo visto la censura di intellettuali, scrittori o monologhi non graditi», «abbiamo visto purtroppo anche il tentativo da parte di una società partecipata dello Stato di vendere a un parlamentare di maggioranza la seconda agenzia di stampa» e «nemmeno Orban si era spinto a tanto» continua Schlein. Per la deputata neo 39enne la giornata berlinese di ieri si è aperta con un collettivo «happy birthday to you» cantato da una platea imbarazzata di delegati tedeschi del Pes e seguito dalla consegna di un regalo a tema: uno storico manifesto dell'Spd con lo slogan: «Pericolo destra radicale, agire per tempo!». Pochi minuti dopo, scendendo le scale, commentava raggiante: «Vuoi mettere tutta la famiglia socialista europea che ti canta buon compleanno? Per una federalista europea come me è il massimo».

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