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Il prefetto li respinge e il giudice di pace li accoglie: il caso dei ricorsi contro le multe dell'autovelox a Chieri

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Basta che l’autovelox non sia omologato per non dover pagare una multa per eccesso di velocità? La questione, negli ultimi mesi più volte al centro di polemiche e scontri, continua a non avere una risposta univoca. Lo dimostra l’esito dei molti ricorsi degli automobilisti sanzionati perché viaggiavano a più di 50 chilometri orari tra Chieri e Santena, in strada Fontaneto, dove da febbraio è presente un nuovo autovelox. Sperando di farsi annullare le multe, si sono rivolti alla prefettura di Torino o al giudice di pace. 

Il prefetto respinge 

“La prefettura ha respinto tutti i ricorsi che ha esaminato finora, ovvero 24” annuncia il sindaco di Chieri Alessandro Sicchiero. Prosegue il nuovo comandante della polizia locale Marcello Portogallo, arrivato in città lunedì 4 novembre 2024: “Il processo sanzionatorio è stato ritenuto legittimo”. A detta di alcuni, soprattutto associazioni a tutela dei consumatori come la Globoconsumatori, non lo sarebbe. 

Omologazione: cosa significa?

L’autovelox chierese, infatti, come molti altri in Italia, risulta approvato e autorizzato, ma non omologato. L’omologazione dovrebbe essere un’ulteriore verifica tecnica sul dispositivo, ma lo Stato non ha mai chiarito in base a quali criteri vada fatta. Per questo, spesso non viene eseguita e questo ha creato spazio per diverse interpretazioni. Scrive la viceprefetta Antonella Cortese confermando una sanzione: “L’omologazione è del tutto corrispondente all’approvazione”. 

Il giudice accoglie

La pensano in modo diverso, invece, i giudici di pace, a cui i cittadini possono rivolgere i ricorsi in alternativa al prefetto. Negli ultimi mesi, ne hanno già accolti diverse decine, sempre con la stessa motivazione (opposta a quella della Prefettura): “Solo le apparecchiature omologate sono fonti di prova per determinare l’osservanza dei limiti di velocità” scrive la giudice Daniela Guerra nelle sue sentenze. “Il ricorso, pertanto, deve essere accolto”.

Futuro incerto 

La questione non riguarda solo Chieri, ma molte città in tutta la provincia di Torino e non solo. Su questo tema, nelle prossime settimane, sono attesi dei chiarimenti da parte del Ministero dei Trasporti. Nel frattempo, a Chieri, non hanno dubbi: “L’autovelox è un deterrente per chi guida troppo veloce – ribadiscono il sindaco Sicchiero e il comandante Portogallo – Lo teniamo acceso, non c’è motivo di spegnerlo”. 

In strada Fontaneto, prima dell’attuale dispositivo, ne era presente uno più vecchio, che multava solo le auto che viaggiavano da Santena a Chieri. Il nuovo rilevatore, invece, inquadra i veicoli in entrambi i sensi di marcia. Nei primi due mesi in cui è stato attivo, tra febbraio e aprile 2024, ha rilevato circa 10.000 sanzioni. Tra loro c’è anche una signora che, nel giro di qualche settimana, si è vista recapitare a casa più di 50 verbali per eccesso di velocità. Anche lei si è rivolta al giudice di pace assistita dalla Globoconsumatori e alcune sanzioni le sono state annullate. 

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