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Ilaria Salis inaugura la sua attività da neoeletta a Bruxelles con un post in cui spiega la vicenda della casa occupata sui Navigli a Milano.
Ilaria Salis parla su Facebook della casa occupa a Milano
L'eurodeputata eletta con Avs conferma di essere stata attivista del "Movimento di lotta per la casa" (quei collettivi che violano domicilio e proprietà altrui e si introducono in case private, abitate o sfitte, per occuparle) e che sedici anni fa si trovava all'interno di quell'abitazione durante i controlli della municipalizzata Aler che ora le chiede di versare 90mila euro come indennità di occupazione. Salis precisa di non aver alcun procedimento, né penale né civile, aperto in merito a questa vicenda. Tuttavia, conferma l'esistenza di un credito che Aler ha contabilizzato a suo nome. La parlamentare, comunque, rivendica la sua azione e dice che di «sostenere con grande orgoglio il movimento lotta per casa».
Ma leggiamo quello che ha scritto Salis per spiegare questa vicenda. «Voglio anche fare chiarezza sulla mia situazione - dice l'europarlamentare - Aler reclama un credito di 90.000 euro nei miei confronti come "indennità" per la presunta occupazione di una casa in via Giosuè Borsi a Milano, basandosi esclusivamente sul fatto che nel 2008 sono stata trovata al suo interno.
Sebbene nei successivi sedici anni (!) non siano mai stati svolti ulteriori controlli per verificare la mia permanenza, né sia mai stato avviato alcun procedimento civile o penale a mio carico rispetto a quella casa, Aler contabilizza tale credito e non si fa scrupolo a renderlo pubblico tramite la stampa il giorno prima delle elezioni».