Mobilitazione nazionale contro il disegno di legge Sicurezza a Roma e in decine di città italiane. L'iniziativa è stata promossa da Amnesty International Italia, insieme alla rete “No ddl Sicurezza – A Pieno Regime”.
"Giù le mani dalla democrazia del nostro paese. Fermiamo il regime. C'è un brutto clima, volto a spaventare chi dissente e chi manifesta. Ma non abbiamo paura": queste le parole d'ordine della Rete no ddl sicurezza che sono scese in piazza a Roma, in una zona centrale a pochi metri dal Senato. "Portiamo 100 mila Luci contro il buio del regime", lo slogan della Rete che ha organizzato una fiaccolata davanti a luoghi simbolo dei comuni italiani. Per la "giornata diffusa", contro il ddl Sicurezza, sono stati infatti organizzati presìdi in diverse città, tra cui Roma, Empoli, Bologna, Napoli, Reggio Emilia, Asti. Nella Capitale qualche centinaia al raduno in piazza Sant'Andrea della Valle. Presenti, tra gli altri, Anpi, Amnesty, Cgil, e per il Pd la parlamentare Cecilia D'Elia, e il segretario dei dem di Roma Enzo Foschi. A sventolare in piazza anche una bandiera palestinese e una con il simbolo degli anarchici.
Sit in di associazioni e Cgil questa sera in piazza del Plebiscito a Napoli contro il ddl sicurezza. Tra le sigle presenti Amnesty International, Insurgencia, Possibile, Rifondazione Comunista, La Comune, associazione palestinesi. "100.000 luci contro il buio del regime verso l'assemblea del primo febbraio. No ddl paura": questo il testo scritto sullo striscione esposto davanti alla sede della Prefettura.
"E' importante in questo momento - ha detto Nicola Scotta, di Insurgencia - mantenere alta l'attenzione su un tema importante come il ddl sicurezza. Crediamo che in questo momento nel paese si respiri un clima molto pesante, fatto di repressione, di discriminazione". "Siamo con la Rete contro il decreto sicurezza - ha detto il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci - perché questo provvedimento prevede settanta nuovi reati penali e pene rafforzate. Dobbiamo difendere a tutti i costi il diritto costituzionale a manifestare, a protestare per difendere i diritti sociali e civili. Il decreto sicurezza ci sembra un'azione antidemocratica, rispetto a quello che è il diritto di manifestare in questo paese. Il diritto al dissenso va salvaguardato".
"Questo Ddl preoccupa non soltanto Amnesty International, non soltanto centinaia di movimenti della società civile, ma organizzazioni internazionali, da ultimo sei Relatori delle Nazioni Unite che hanno espresso la preoccupazione, da noi condivisa totalmente, che dietro questa parola 'sicurezza' si celi poi un disegno repressivo di alcuni diritti fondamentali. Uno tra i più importanti quello di protesta pacifica, cioè di esprimere in piazza dissenso o pensiero critico in forma pacifica". Lo ha detto Riccardo Noury, portavoce dí Amnesty International Italia, presente in piazza per la fiaccolata contro il ddl sicurezza a Roma. "E' un provvedimento, tra l'altro, che aumenterà - aggiunge - la popolazione carceraria perché prevede nuovi reati, aggravanti, passaggi da sanzioni amministrative a reato penale; che tenderà a colpire le vulnerabilità, le marginalità, forme di resistenza assolutamente non violenta. Insomma un provvedimento contrario ai diritti umani. E noi chiediamo che ci sia un ripensamento complessivo su questo provvedimento, perché così come scritto lederà gravemente i diritti umani e sarà un problema dí riverbero internazionale", sottolinea.
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