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Carla Guglielmino, 78enne storica parrucchiera di Giaveno, dove aveva interrotto l'attività da qualche anno per passare alla meritata pensione, è morta domenica 9 giugno 2024, all'ospedale Cto di Torino dove era ricoverata per le conseguenze di un brutto incidente avvenuto quasi due mesi prima, lo scorso 16 aprile. L'anziana stava passeggiando in via Romarolo, non distante dalla sua abitazione quando, per cause da accertare, è rimasta schiacciata sotto la ruota del furgone di un corriere, che era appena ripartito dopo una consegna e si era subito fermato appena accortosi dell'accaduto. Il tempestivo intervento dei sanitari e il trasporto in elisoccorso al presidio sanitario torinese, dove i medici hanno tentato in ogni modo di salvarla, purtroppo non sono serviti. Sul luogo dell'incidente erano intervenuti gli agenti della polizia locale, che avevano eseguito tutti i rilievi e identificato il conducente del furgone. Ora questo deve rispondere di omicidio stradale.
Guglielmino a Giaveno era un'istituzione: generazioni di donne, in particolare, sono passate nel suo negozio a farsi sistemare i capelli. "Il ricordo è ancora vivido nella mente - scrive una sua amica su Facebook -. Ero troppo piccola per stare seduta sulle sue comode poltrone. Lei allora prendeva uno sgabello e, seppure minuta, mi sollevava con forza sistemandomi come se fossi su un trono. Mi avvolgeva con la lunga mantella bianca e iniziava a tagliarmi la frangia. Mi pettinava con cura facendomi sentire una principessa. Sono cresciuta con le sue preziose acconciature tanto che anche all'alba del giorno di nozze ha voluto abbellirmi con fiori e treccine come sapeva fare lei. Gli anni sono trascorsi velocemente ma l'ho rivista più volte. Piccola ma energica, curiosa e sempre desiderosa di conoscere qualcosa di nuovo. Amava camminare spesso per le vie del paese dove ci siamo sempre scambiate sorrisi, abbracci e saluti. Ho saputo che lei, la mia pettinatrice, non c'è più. Se n'è andata da suo marito Roberto che l'attendeva da anni. Ora, però, quando entrerò nel suo salone di bellezza penserò che quelle luci riflesse negli specchi che lo abitano siano le sue. Arrivederci cara Carla".
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