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Incidente in barca all'Argentario, morti Andrea Coen e Anna Claudia Cartoni. «Il danese in motoscafo non rallentò»

5 mesi fa 4
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La Procura di Grosseto si appresta a concludere le indagini preliminari a quasi due anni dalla tragedia in mare consumatasi al largo dell'Argentario, in cui persero la vita Andrea Coen (58 anni), titolare di una storica galleria di tappeti e arazzi di via Margutta, e Anna Claudia Cartoni (60 anni), tecnico federale di ginnastica artistica, il cui corpo non è stato mai ritrovato. E una verità univoca sulla dinamica dell'incidente tra la barca a vela "Vahinè" della comitiva romana di amici e il motoscafo "Bibi Blue" noleggiato dalla famiglia di turisti danesi, non è ancora venuta a galla. Come facilmente preventivabile, si è consumata una vera e propria guerra di perizie - tra accusa, difesa e parti civili - durante le udienze celebrate in incidente probatorio davanti al giudice delle indagini preliminari, in cui si sono "fronteggiati" circa una decina di consulenti. Ovviamente anche le compagnie assicurative delle rispettive imbarcazioni hanno voluto nominare un loro perito, il pm ne aveva due e il gip un altro.

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LA DINAMICA

C'è stato probabilmente un concorso di colpe tra il danese Per Horup, al comando del motoscafo, e Fernando Manzo, al timone della barca a vela travolta, e che da quel 23 luglio 2022 non ha più rivisto sua moglie, nemmeno in una bara. Entrambi, infatti, sono indagati per duplice omicidio colposo. Ma da quanto emerso dai periti del pm, la responsabilità dell'impatto mortale pesa di gran lunga di più sulle spalle del turista straniero. Anche perché è indubbio che non aveva visto l'altra imbarcazione, dato che non ha manovrato né rallentato, se non all'ultimo secondo. E sopraggiungendo da dietro - su questo i periti sono stati concordi - avrebbe dovuto dare la precedenza. È pacifico, infatti, che i due scafi andavano più o meno nella stessa direzione. Il "Bibi blue" procedeva a una velocità di circa 23 nodi (pur potendo raggiungere un massimo di 35). D'altronde lo stesso Horup, subito dopo l'incidente, aveva ammesso di non aver notato la barca davanti a sé, giustificandosi con il fatto che aveva la randa abbassata e il sole al tramonto che lo abbagliava. Ma il fatto che non abbia cercato di cambiare direzione, né decelerato (se non all'ultimo), lascia pensare che fosse distratto. Qualunque sia la motivazione, la responsabilità non cambia. I periti della difesa restano però convinti che l'impatto si sarebbe potuto evitare se Manzo non avesse manovrato la sua barca in modo "maldestro", girando il timone a sinistra e poi tutto a destra. Il "Vahinè" infatti navigava a sinistra dello yacht, ma è stato colpito sul lato destro, proprio a seguito di questa manovra con cui lo skipper ha cercato disperatamente di spostarsi dalla rotta. Ancora non è stato risolto, invece, il giallo sullo scontro: è più probabile che il "Bibi blue" abbia urtato con la prua la barca a vela per poi rinculare. Ma non è escluso nemmeno che sia planato sopra, visto che sono state trovate delle strisce blu sulla poppa del motoscafo, compatibili con i colori del "Vahinè". Infine Manzo non ha potuto suonare un segnale acustico per attirare l'attenzione del danese perché non aveva a bordo la campana, dotazione obbligatoria.

Incidente Argentario, i segni dell'impatto sul motoscafo dei danesi: eliche danneggiate e lunghe tracce nere sulla prua. Video esclusivo

LE VITTIME

Tutto è accaduto in una manciata di secondi, intorno alle 17:25, a circa 7 miglia nautiche dalla costa dell'Argentario, nel tratto di mare che separa il promontorio dall'isola del Giglio. Gli amici prendendo il sole, quando all'improvviso hanno visto un motoscafo alle loro spalle che si avvicinava a forte velocità. Hanno avuto la peggio proprio i due che si trovavano al centro della barca. Coen probabilmente si reggeva alla struttura della teda parasole che, finita in acqua e rimasta incastrato nelle eliche del motoscafo, lo ha imbrigliato. Mentre la Cartoni è più probabile che sia stata sbalzata in mare e, forse a seguito di un malore, non è più riuscita a riemergere.

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