Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto oggi che la liberazione dei prigionieri palestinesi, ai sensi dell'accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, sarà posticipata finché Hamas non porrà fine alle "umilianti cerimonie" che tiene durante la consegna degli ostaggi israeliani.
"È stato deciso di posticipare il rilascio dei terroristi pianificato per ieri finché non sarà assicurata la liberazione dei prossimi ostaggi senza le umilianti cerimonie", ha detto l'ufficio di Netanyahu in una dichiarazione riferendosi ai rilasci dei rapiti israeliani inscenati e trasmessi dal movimento islamista nell'enclave palestinese. Gli ultimi sei ostaggi vivi della prima fase dell'accordo di tregua sono stati rilasciati ieri: due su un palco allestito da Hamas a Rafah, tre su un altro a Nuseirat e uno affidato alla Croce rossa. Quando il 22ennne Omr Shem Tov è salito sul palco, un cameraman di Hamas gli ha detto di baciare sulla testa due miliziani armati e col volto coperto dalla kefiah. E lui lo ha fatto, consapevole dello show in mondovisione a cui stava prendendo parte. I media israeliani hanno sottolineato che "non poteva fare altro: era un ordine dei terroristi".
La giornata di ieri:
Gli ultimi sei ostaggi vivi della prima fase dell'accordo sono stati rilasciati a Gaza. Due su un palco allestito da Hamas a Rafah, nel sud della Striscia, tre a Nuseirat, nel centro dell'enclave, mentre il beduino israeliano Hisham al-Sayed è stato affidato alla Croce Rossa lontano dalle 'cerimonie' con musica, bandiere e miliziani armati 'per rispetto alla famiglia araba'. Migliaia di persone si sono accalcate, come negli altri sei round dell'intesa, per guardare e riprendere con i telefonini. Anche questo sabato madri e padri hanno portato i loro bambini piccoli e i figli adolescenti ad assistere, sotto la pioggia.
Omr Shem Tov, 22 anni, è salito sul palco a Nuseirat, magro, sorridente e felice di rivedere la luce, il cameraman di Hamas gli ha detto di baciare sulla testa due miliziani armati col volto coperto dalla kefiah, e lui lo ha fatto. Consapevole dello show in mondovisione a cui stava prendendo parte. I media israeliani hanno sottolineato che 'non poteva fare altro, era un ordine dei terroristi'. Il 22enne è rientrato in Israele insieme a Tal Shoham, Omar Wenkert ed Elia Cohen dopo 505 giorni nelle mani di Hamas a Gaza. Mentre Avera Mengistu, israeliano di origine etiope, e Hisham, entrambi con problemi mentali, erano entrati volontariamente nella Striscia rispettivamente nel 2014 e nel 2015.
Shem Tov, Wenkert e Cohen erano stati presi in ostaggio al festival musicale Nova il 7 ottobre 2023 e non facevano parte dell'esercito. Ma Hamas considera gli uomini israeliani sotto i 50 anni come soldati e per la liberazione ha fatto indossare loro una uniforme verde militare. Quanto a Shoham, cittadino israelo-austriaco, era stato rapito mentre era in visita alla famiglia della moglie nel kibbutz di Beeri.
La liberazione dei sei israeliani è avvenuta dopo che nella notte Hamas ha restituito il corpo di Shiri Bibas, la madre dei due bambini Kfir e Ariel, la cui salma doveva essere consegnata giovedì. Al suo posto nella bara nera chiusa a chiave c'erano i resti di una donna palestinese. Il direttore dell'istituto di medicina legale israeliano Chen Kuge ha dichiarato che Shiri è stata uccisa, escludendo che sui resti ci siano ferite da bombardamento. "Abbiamo riscontrato abissi di malvagità e malizia che non immaginavamo potessero esistere", ha detto.
Hamas ha accusato Israele di mentire. Shiri e i bambini erano stati rapiti dal gruppo terroristico Kataib al-Mujahideen, e non da Hamas.
Per Gerusalemme la mancata restituzione della salma nei tempi previsti ha rappresentato una violazione dell'accordo, che ha portato a un ritardo nella liberazione di 602 detenuti palestinesi, tra cui 108 che stanno scontando lunghe pene detentive, con la maggior parte di loro condannata all'ergastolo per attacchi e omicidi di israeliani. Altri 444 sono cittadini di Gaza arrestati durante la guerra e classificati come "non coinvolti nei combattimenti", oltre a 23 minorenni e una donna, detenuti dal 7 ottobre 2023. Hamas, in serata, ha accusato a sua volta lo Stato ebraico di aver violato la tregua non consegnando i prigionieri palestinesi nei tempi concordati.
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha convocato per sabato sera una consultazione sulla sicurezza che riguarderà il rilascio dei palestinesi e il completamento della prima fase del recupero degli ostaggi deceduti rimasti in questa fase dell'accordo. "Non dimenticheremo e non perdoneremo", ha affermato in una dichiarazione pubblica. Ricordando che finora sono stati riportati a casa 192 ostaggi. Di cui, 147 vivi e 45 deceduti. Restano ancora 63 ostaggi prigionieri a Gaza. Secondo le stime solo 27 sono ancora in vita, e dovrebbero tornare a casa nella seconda fase dell'accordo, dopo la lista di 33 completata oggi.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA