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Sorpresa sorpresa: nel Manduria-gate che ha coinvolto Jannik Sinner ora spunta pure... Gianni Ippoliti. Il celebre conduttore televisivo è l'uomo che ha ideato il "Rosso Jannik", vino ispirato tanto al Primitivo, celebre rosso pugliese, tanto all'altoatesino numero 1 del ranking mondiale. Il dubbio, in questo senso, è lecito: si tratta di un sentito omaggio a un 23enne che sta scrivendo pagine epiche per lo sport italiano o di una "furbata commerciale"?
Il campione di San Candido per il momento non pare intenzione di adire per vie legali, anche se il suo avvocato si è fatto sentire con Ippoliti e con il comune di Manduria. Il sospetto è che si possa trattare di una palese violazione del diritto d'immagine del tennista. D'altronde, Sinner ormai è un vero e proprio business, un "brand" che muove interessi e marketing per svariate decine di milioni di euro. Circondato da marchi d'eccellenza in vari ambiti, il fresco bi-campione degli Australian Open si è ritrovato accostato a un vino del tutto a sua insaputa, senza che fosse chiesta al suo staff alcuna autorizzazione.
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In ogni caso, nessuna guerra in tribunale: il legale di Jannik ha semplicemente chiesto ai produttori di smettere di sfruttare il suo nome, come sottolinea il Corriere del Mezzogiorno. Del "Rosso Jannik" sono state fin qui prodotte appena 73 bottiglie. Nessuna è stata ancora venduta, spiegano da Manduria: dovevano semplicemente celebrare il gemellaggio tra la cittadina in provincia di Taranto e Sesto Pusteria, perla delle Dolomiti dove risiede la famiglia Sinner. Resta invece sul tavolo la contesa tutta pugliese: il consorzio che riunisce i produttori del Primitivo di Manduria hanno infatti chiesto di fare piena luce sull'autenticità del prodotto.