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Judo: Italia da record agli Europei 2025, il segno di una scuola tra le più forti al mondo

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A guidare il gruppo azzurro anche Manuel Lombardo, torinese, argento nei -73 kg e punto fermo della nazionale da diversi anni

FIJLKAM 09 maggio 2025 10:00

La Nazionale italiana di judo è tra le migliori al mondo! A dirlo sono sia il passato che il presente: se con lo sguardo rivolto indietro si vede un’Italia che non scende dal podio olimpico dal 1976, guardando all’oggi ecco il grande record degli Europei Senior, disputati a Podgorica dal 23 al 27 aprile. Con nove medaglie totali – otto individuali e uno storico argento nella competizione a squadre miste – gli azzurri hanno firmato il miglior risultato di sempre nella manifestazione continentale.

Tra i grandi protagonisti anche Manuel Lombardo, torinese, argento nei -73 kg e da anni punto fermo della Nazionale. La sua prestazione, insieme ai numeri complessivi della spedizione italiana (12 atleti nei primi 7 posti, 10 finali disputate), testimonia la solidità della scuola italiana di judo, oggi tra le più strutturate e rispettate d’Europa.

Lombardo, talento torinese e riferimento azzurro

Classe 1998, cresciuto nell’Akiyama Settimo e oggi in forza al Centro Sportivo Esercito, Manuel Lombardo è uno dei volti simbolo del judo italiano. L’argento di Podgorica si aggiunge a un palmarès di altissimo livello: due secondi posti mondiali (2021 e 2023), due partecipazioni olimpiche, un oro continentale (2021) e una presenza costante tra i migliori al mondo nella sua categoria.

Lombardo ha confermato ancora una volta la sua centralità nel gruppo azzurro, e la maturità tecnica e mentale che lo contraddistinguono. “Questa competizione per me era un test-match in vista del Mondiale di giugno, che è il mio principale obiettivo stagionale”, ha dichiarato. Parole che riflettono la sua visione e la sua consapevolezza.

Lombardo è un punto di riferimento della nazionale e questo, a Torino, non è una novità: il suo più recente “predecessore” è infatti Fabio Basile. Anche lui piemontese, anche lui cresciuto agonisticamente nell’Akiyama Settimo, si è laureato campione olimpico a Rio de Janeiro 2016.

Una squadra completa, profonda, organizzata

L’Italia ha partecipato agli Europei con 18 atleti (9 uomini e 9 donne). Dodici si sono classificati tra i primi sette posti e otto hanno conquistato una medaglia individuale. Un risultato che riflette una compattezza di squadra rara nel panorama internazionale, e che è frutto di un lavoro federale costruito nel tempo.

A chiudere la rassegna continentale, poi, è stata la gara a squadre miste, format ormai consolidato, in cui l’Italia ha conquistato uno storico argento, il primo in questa competizione. Dopo aver superato con autorità Polonia, Belgio e Russia, gli azzurri hanno lottato punto su punto in finale con la Georgia, arrendendosi solo allo spareggio sul 3-3. Decisivo, nel match, anche il punto firmato da Lombardo.

Un risultato che testimonia ancora una volta la coesione del gruppo e la sua profondità, di cui Torino è parte fondamentale. Oltre a Lombardo, infatti, agli Europei c’erano anche Matteo Piras (quinto), Andrea Carlino e Giorgia Stangherlin (protagonista nella gara a squadre), Veronica Toniolo (la triestina che si allena all’Akiyama Settimo e ha conquistato il bronzo individuale) e, infine, Irene Pedrotti (anche lei protagonista nella gara squadre, si allena con l’Accademia Bruyere) .

Ma Torino non è solo atleti: è importante, infatti, anche la componente dei tecnici. A seguire Lombardo dall'angolo c'era Pierangelo Toniolo, collaboratore della Direzione Tecnica Nazionale e tecnico titolare dell’Akiyama Settimo. Francesco Bruyere, invece, capo allenatore della nazionale femminile che anche in questo evento ha dato diverse soddisfazioni, è stato premiato dall’EJU proprio a Podgorica come Miglior Tecnico Europeo Femminile 2024. Raffaele Toniolo, infine, che ha il ruolo Direttore Tecnico P.O. per la Nazionale e che è, inoltre, dirigente dell'Akiyama.

Non è un caso, dunque, che Torino, con i suoi club storici e i suoi tecnici di alto profilo, sia oggi uno dei centri nevralgici del judo italiano. E non è un caso che da qui arrivino atleti, dirigenti e idee che stanno contribuendo a rendere la Nazionale un modello tecnico e organizzativo in Europa.

Francesco Bruyere - coach Italia Judo - Torino Today-2

Obiettivo Budapest

Chiusa la pagina europea, la Nazionale guarda ora ai Campionati del Mondo di Budapest, in programma a giugno. L’Italia ci arriva da protagonista, forte di una generazione compatta, di una struttura tecnica stabile e di figure di riferimento come Manuel Lombardo, che tengono alta la bandiera azzurra anche nei contesti più competitivi.

E se oggi la Nazionale vince, lo fa grazie a un movimento maturo, che affonda le sue radici in territori solidi come il Piemonte e si proietta, con ambizione e metodo, verso i prossimi traguardi internazionali.

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