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Kolo Muani da una doppietta all’altra: “Per me è un sogno iniziare così”

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COMO. Cinque gol in tre partite. La Juve non poteva proprio chiedere di più a Randal Kolo Muani. La consapevolezza di aver azzeccato quello che fin qui è il vero colpo di mercato del campionato italiano, almeno per ora, non basta a cancellare tutti i problemi che la squadra di Thiago Motta continua ad avere. Ma aiuta, eccome se aiuta.

Perché dopo aver illuso tutti a Napoli e preso per mano la Juve contro l’Empoli, pure a Como ci ha pensato Kolo Muani a spazzare via i fantasmi della pareggite. «Sono contento della vittoria. Questo inizio è un sogno per me», commenta al termine il numero 20. E la Juve sogna con lui, perché sembra esserci già un prima e un dopo Kolo Muani, i numeri sono dalla sua parte, le prestazioni parlano anche di più di un nuovo punto di riferimento per tutta la squadra.

Quello che forse non riusciva più a essere Dusan Vlahovic, ieri rimasto in panchina: ormai è un’abitudine il fatto che si vadano a scaldare solo i giocatori che subentrano, nel secondo tempo l’unica apparizione di Vlahovic è stata quando ha sbagliato la strada per rientrare dagli spogliatoi dove era tornato rapidamente, spuntando sotto la tribuna.

Dell’assenza di Vlahovic forse, anzi sicuramente, si tornerà a parlare nei prossimi giorni. È però della presenza di Kolo Muani che non si può non discutere. Sta facendo la differenza anche più di quanto ci si poteva aspettare in casa Juve, quando è stata colta al volo l’opportunità di ingaggiarlo dopo la rottura tra l’attaccante francese e Luis Enrique al Psg.

Buon per i bianconeri. Che tornano a casa Como con tre punti pesanti, la doppietta di Kolo Muani vale la seconda vittoria consecutiva e blocca il doppio contatore di pareggi e rimonte subite: il repertorio del francese invece si allunga, la perla in contropiede del momentaneo 0-1 è da stropicciarsi gli occhi, la freddezza con cui ha trasformato il rigore del definitivo 1-2 ne evidenzia il ruolo di specialista dal dischetto.

Quanto basta per iscrivere Kolo Muani già nell’almanacco della storia bianconera: era stato un certo Roberto Baggio l’ultimo ad aver segnato in tutte e tre le prime partite disputate in campionato, correva l’anno 1990/1991, in panchina sedeva quel Gigi Maifredi arrivato dal Bologna per una rivoluzione fallita prima di cominciare. Ma con un Kolo Muani così, alla Continassa ci sono pochi dubbi riguardo al fatto che il parallelismo tra lui e il Divin Codino possa essere l’unico con quella Juve. Intanto i bianconeri tornano quarti, la firma è tutta sua.

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