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In Svezia, il famoso “paradiso” del multiculturalismo tanto decantato dalle sinistre di ogni latitudine, una cantante è stata vittima di minacce di morte e costretta a muoversi sotto scorta perché colpevole di essere israeliana. Eden Golan, la candidata di Israele all’Eurovision Song Contest di Malmö, ha passato tre giorni infernali in terra svedese. Per raggiungere la Malmö Arena dove ieri si è esibita nel quadro della finale di Eurovision, la cantante di origini ucraine è stata scortata da un convoglio di dodici auto e furgoni, cento poliziotti e un elicottero che ha sorvegliato dall’alto tutto il suo percorso. Nelle strade della città svedese che ospita la più grande comunità di origine palestinesi del Paese, circa 2.000-3.000 persone si sono riunite per protestare contro la sua presenza al concorso; con loro anche Greta Thunberg. (...)
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