L'ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, è da ieri sera nel carcere di Rebibbia dopo essere stato raggiunto da un provvedimento di revoca dei servizi sociali che erano stati concessi dal tribunale di Sorveglianza. Alemanno è stato condannato in via definitiva a 1 anno e 10 mesi per l'accusa di traffico di influenze illecite in uno dei filoni della maxi inchiesta Mondo di Mezzo. La decisione del tribunale sarebbe legata, in base a quanto si apprende, a trasgressioni nel rispetto della pena alternativa.
Alemanno è stato trasferito nel carcere romano nella tarda serata di ieri. Lui stesso si era presentato alla stazione dei carabinieri di Monte Mario che lo hanno poi accompagnato a Rebibbia. La condanna era diventata definitiva dopo la pronuncia della Cassazione. Per l'ex sindaco era caduta l'accusa di corruzione.
Il tribunale di Sorveglianza di Roma ha emesso nei confronti dell'ex sindaco un provvedimento d'urgenza contestando di non avere rispettato le prescrizioni previste nell'affidamento ai servizi sociali. L'ex ministro, condannato in via definitiva a 1 anno e 10 mesi, doveva svolgere attività presso la struttura "Solidarietà e Speranza" che si occupa di famiglie in difficoltà e soggetti vittime di violenze.
Tra i divieti previsti anche quello di non lasciare la propria abitazione prima delle 7 del mattino e rincasare entro le 21. Su istanza della difesa, che chiede il ripristino della misura alternativa, dovrà essere ora fissata una udienza davanti alla Sorveglianza che si svolgerà nelle prossime settimane.
I giudici contestano alcuni episodi di violazione a cui Alemanno avrebbe fornito giustificazione poi risultate false. Entro trenta giorni dovrà essere fissata udienza e in quella sede si valuterà una eventuale conferma dell'ordinanza. Il rischio è che Alemanno, che ha iniziato l'attività presso la struttura nel novembre del 2023, si veda revocato il "presofferto" e debba, quindi, scontare per intero la pena passata in giudicato.
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