Home SignIn/Join Blogs Forums Market Messages Contact Us

L’italiano che coltiva foreste: “Voglio piantare 60 milioni di alberi, uno per ogni italiano”

1 mese fa 2
ARTICLE AD BOX

La meraviglia ambientale che circonda il paese di Vallermosa, in Sardegna, lo ha sedotto. Andrea Piras ha 32 anni, da sei vive a Londra e si occupa di “business e marketing”, ma non ha mai scordato l’incanto di Gutturu Mannu, quel parco verde e rigoglioso che ha segnato la sua infanzia. Così, il pensiero all’Isola è ricorrente nonostante le mille distrazioni londinesi: caratterizza la sua missione “green”. «Vogliamo provare a piantare 60 milioni di alberi, uno per ogni italiano», confessa questo ecologista, in vena di provocazioni ma non troppo: «Basta rinunciare a una colazione al bar per dare vita a un’enorme riforestazione. Ecco perché nasce Treeonfy».

Ha creato una piattaforma, treeonfy.com. Lei rimarca la pronuncia italiana, “trionfi”. Quando nasce la sua “creatura”?
«L’idea nasce nel 2021. Un anno terribile, l’Italia è stata devastata dagli incendi. I roghi sono stati oltre 1400. Ebbene, il più grande di questi si è verificato in Sardegna, nel Montiferru: 13 mila ettari di bosco in cenere. Lì mi sono detto: devo fare qualcosa, devo far valere le mie competenze e la mia passione. D’altronde, lavoro a tempo pieno anche per un’organizzazione ambientalista di Londra. Ecco, volevo a tutti i costi investire quello che avevo imparato in un progetto di sostenibilità, in modo da far arrivare il messaggio al maggior numero di persone. Oggi nella nostra community siamo più di 9 mila».

Come funziona esattamente Treeonfy?
«Il meccanismo è piuttosto semplice. È una piattaforma dove le persone e le aziende possono trovare dei progetti da sostenere e supportare, di riforestazione o di rimozione dei rifiuti, in Italia e nel mondo. Il focus iniziale si rivolgeva perlopiù ai Paesi in via di sviluppo, ora invece ci stiamo concentrando soprattutto sui progetti locali. Innanzitutto perché seguiamo i consigli che arrivano dalla community. Così, al momento ci ritroviamo con tre iniziative attive, dedicate proprio al Belpaese».

Quali sono questi progetti e che caratteristiche hanno?
«Due sono in Abruzzo, uno in Sardegna. A breve ne arriveranno tanti altri perché l’obiettivo è quello di attivare un progetto di riforestazione e di rimozione della plastica per ogni regione d’Italia. Stando alla mia Isola, dalle parti di Tortolì abbiamo avviato “L’oasi delle api”: si tratta di un’iniziativa che punta non solo alla valorizzazione delle biodiversità locali, a quelle piante che rischiano di scomparire, ma pure ad attrarre gli “impollinatori”. Queste piccole creature hanno un ruolo fondamentale, la nostra sopravvivenza dipende anche dalle api, se pensiamo alla catena alimentare. In Abruzzo, poi, vicino a Pescara abbiamo altri due progetti di riforestazione, come “L’oasi delle farfalle”».

Il fine, il traguardo-provocazione, è quello di raggiungere quota 60 milioni di alberi piantati. Lo ritiene fattibile?
«Può sembrare un traguardo enorme ma ritengo che nel tempo sia raggiungibile. Non è una follia, basti pensare che l’Italia è uno di quei pochi Paesi che sta riuscendo a recuperare territorio forestale».

Il messaggio qual è?
«Ognuno di noi può e deve fare la propria parte. Tutti abbiamo un impatto sulla nostra “casa”, ovvero la terra. Piccole azioni fanno la differenza, come piantare un albero, se fatte in un gesto collettivo».

Le foreste di Gutturu Mannu, nel Marganài, in Sardegna, sono il modello da seguire e custodire?
«Sono cresciuto in quei posti, tra ettari di foreste splendide, fiumiciattoli e cascate. In mezzo alla natura. Vedere quei luoghi in pericolo, tra incendi e inquinamento, non può che farci riflettere. Se guardiamo ai cambiamenti climatici, le grosse colpe dell’uomo sono evidenti. Tuttavia, non voglio focalizzarmi sul problema ma piuttosto sulla soluzione. Ecco lo spirito di Treeonfy».

Si parla tanto di truffe, ultimamente. Di donazioni e raccolte fondi che talvolta non rispecchiano gli obiettivi e i buoni propositi prospettati. Perché ci si dovrebbe fidare di Treeonfy?
«L’80% dei ricavi viene destinato ai progetti che supportiamo, il restante 20% invece lo usiamo per coprire una parte dei costi. Non riceviamo alcun compenso, lavoriamo su base volontaria. La trasparenza è una nostra priorità».

Leggi tutto l articolo