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Cosa succedeva nei manicomi del Torinese? E che fine hanno fatto? Ecco qual è la nuova vita delle strutture dismesse dopo la legge Basaglia. Viaggio nelle strutture di Collegno, Grugliasco, Venaria Reale e Torino
Nei manicomi c’erano gabbie per i pazienti più agitati, letti bucati per consentire a chi era legato di fare i bisogni, lacci e catene per legare ad alberi e panchine gli ospiti autorizzati a uscire in giardino. In quello dei bambini, spesso figli di madri nubili, i piccoli venivano sottoposti a elettroshock e terapie insuliniche. Erano strutture monumentali ispirate a una rigorosa geometria, circondate da alte recinzioni e spesso lontane dal centro abitato. Così apparivano, fino alla loro chiusura definitiva, i quattro manicomi del Torinese. Dopo l’approvazione della legge Basaglia e della successiva riforma sanitaria (1978), gli edifici hanno conosciuto fasi alterne di abbandono e recupero, con interventi che proseguono tuttora
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