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A Paolo Berizzi la comunicazione esterna di Tommaso Foti (Fdi) proprio non piace. La firma di Repubblica, che vede fascismo anche nei nerissimi biscotti Oreo, è tornato ad attaccare il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera perché avrebbe osato citare in un intervento a Montecitorio Luigi Pirandello, Premio Nobel per la letteratura nel 1934 e proposto ai maturandi di quest’anno come autore del Quaderno di Serafino Gubbio, opera, meglio specificare, uscita in prima edizione nel 1916.
Per Berizzi, però, il rimando di Foti sarebbe da emergenza Ventennio, poiché, scrive, «il drammaturgo chiese a Benito Mussolini di aderire al Partito nazionale fascista». E Foti sarebbe persino recidivo. Pochi mesi fa, infatti, ebbe l’ardire di ricorrere a un altro rimando sgradito: al Manifesto del Futurismo, pubblicato nel 1909. Berizzi lo ritiene «testo incubatore del pensiero fascista». Luigi Pirandello e Filippo Tommaso Marinetti sono due dei più grandi intellettuali del Novecento. Chissà se nel prossimo secolo, i parlamentari nei loro discorsi sceglieranno di citare Berizzi.