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La banda in t-shirt che mangerebbe solo tacos

6 mesi fa 7
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Una brutta cosa di questi tempi è sapere da chi dipendono le nostre sorti. Per dire, da chi fa feste per i nascituri e prepara per gli ospiti pannolini giganti con spille da balia (il futuro padre era Sergej Brin di Google, c’erano Mark Zuckerberg e signora, con pannolino). E fa danni enormi in politica, economia, vite personali, anche perché «a loro la gente non piace». Loro sono i boss della Silicon Valley. A raccontarli è Kara Swisher, la più famosa “tech journalist” d’America. Ha appena pubblicato un libro di memorie, Burn Book, sui “tech billionaires”. Racconta decenni tra startup e unicorni, e lo fa da insider. Era amica di Elon Musk, poi lui si è arrabbiato e ora la definisce «una testa di caz...» (lei dice «sembra uno dei quei pazzi che delirano online»). Ha più volte bullizzato Zuckerberg. La nuova star della Silicon Valley, Sam Altman di OpenAI, non si fa intervistare da lei, la intervista. Nel libro, Swisher non è cattiva, solo fa preoccupare. Ha l’asciuttezza di una donna di 61 anni dichiarati che parla di uomini più giovani tendenti ad abusare di un potere infinito, che hanno ricchezze infinite e fanno danni senza fine. Swisher individua la prima riunione dei capi dei capi tech con Donald Trump appena eletto, nel 2016, in cui stettero zitti su tutto e badarono ai loro affari, come svolta oscura della Silicon Valley. E dice «Sono stata ingenua». Per «aver fatto il tifo per quei ragazzini prodigio dalle facce pulite». E ora «mi sento come un genitore i cui figli sono diventati, beh, degli stronzi». Che con l’intelligenza artificiale diventeranno ancora più potenti, e str... Nello specifico swisheriano: geni cretini, visionari ignoranti, assi degli affari psicopatici, fatti di droghe chimiche e non (tanti accusano Musk, ci sono infiniti reportage sulla Silicon Valley tossichella). Questi simpatici oligarchi monopolisti in maglietta (stanno sempre in maglietta e mangerebbero solo tacos, denuncia l’autrice) lontanissimi dal resto del mondo, sono poi pronti a sfuggire all’Apocalisse. Swisher ha raccontato di uno di questi miliardari-star-capi di aziende che «sono Stati nazionali». Le ha detto che, in caso di catastrofe «ho pronta una moto, e arrivo subito al mio rifugio a Big Sur». Un bunker con giardino interno e lussi vari. «Quando mi ha chiesto qual era il mio piano gli ho risposto “andare da te, spararti e prendere la tua moto”». Almeno lei sa dov’è.

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