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La casa esplosa, la morte di un figlio. Perché Claudia, distrutta dal dolore, ci insegna che sperare vuol dire amare

2 settimane fa 5
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La storia di Natale ha il palpito della speranza dentro una tragedia grande grande. La tragedia è l'esalazione di monossido di carbonio che in una villetta sui colli fiorentini ha distrutto una famiglia: un uomo con la sua nuova compagna e il figlio di lui, il piccolo Elio, mentre la sorellastra lotta ancora tra la vita e la morte. In questa vicenda c'è un'altra vittima, è la mamma di Elio. E' stata lei a scoprire che qualcosa non andava in quella villetta e chiamare i vigili del fuoco, per poi rendersi conto di aver perso un figlio. Ora quella donna annichilita dal dolore, che si chiede quale senso abbia continuare a vivere, avverte un legame con la creatura che in una camera iperbarica dell'ospedale Meyer un senso lo ha trovato, nella sua lotta disperata. E vorrebbe adottarla.

E' il gesto disperato di una donna che sente l'umanissimo bisogno di colmare un vuoto, di ricostruire una presenza che il destino le ha portato via, di rifarsi un'esistenza appunto da madre? O piuttosto è un atto di generosità per risarcire quella creatura dell'affetto che le è stato tolto, per restituirle un po' del calore che paradossalmente le ha negato una stufa difettosa? Forse l'una e l'altra cosa, ma davanti all'abisso della sofferenza sarebbe decisamente poco natalizio, e poco umano, ricucire quelle due vite con il filo della razionalità, giudicare dalla prospettiva rasserenante dei nostri focolari sicuri, dietro lo scintillio di un albero addobbato, nel mezzo della frenesia degli ultimi acquisti.

Il Natale della mamma di Elio e della bambina che lotta in una camera iperbarica, non è il nostro. Non è di nessun altro, come tanti anti-Natali dai quali distogliamo lo sguardo con malcelato fastidio, perché alterano il senso della festa e della spensieratezza, intrisi di sofferenza individuale o drammi universali. Piccole tragedie come quella di San Felice a Ema o grandi guerre, e ne abbiamo un variegato catalogo. Ma è forse più autentico, se manterrà la promessa di rinascita che fa capolino da una storia straziante, se la bambina riuscirà a sopravvivere e se verrà accolta la richiesta di Patrizia di adottarla, per continuare a fare quello che faceva la mamma naturale, la donna che aveva preso il suo posto nella mutevole alchimia di una famiglia. Cioè amare.

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