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La collana di perle

1 mese fa 2
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Una notizia più di tutte entusiasma (e al contempo atterrisce) il giornalismo italiano. L’ha data qualche giorno fa il Foglio in una conversazione col ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che stanco del dileggio per i suoi errori (Times Square a Londra, Cristoforo Colombo ispirato da Galileo Galilei) intende compilare un pamphlet con gli errori dei dileggianti maestrini. L’ultimo quotidiano a darne i ragguagli è stato ieri Libero, che ha riepilogato alcune delle topiche già catalogate da Sangiuliano per la rivincita: Francesco Merlo ha scambiato Polignano con Putignano; Paolo Mereghetti ha confuso Gianni Schicchi, opera di Giacomo Puccini, con Riccardo Schicchi, manager di Cicciolina e Moana Pozzi; Matteo Renzi collocò a Gavinana, rione di Firenze, una battaglia combattuta a Gavinana, provincia di Pistoia. Temo che la faccenda ci abbia un pochino preso la mano. Intanto bisognerebbe meglio catalogare strafalcioni, errori, gaffe e lapsus. Poi questa simpatica caccia all’inciampo promette di riuscire troppo facile: sui giornali si può fare quotidiana pesca a strascico. E infatti l’articolo di Libero – di cui non citerò l’autore, che è bravo, per non aggiungere la mia alle altrui ripicche – offre un’altra perla alla collana: colloca la battaglia citata da Renzi, mentre irride Renzi, in un’inesistente Gaviniana. Ora spero soltanto che anche le mie righe non contengano un ulteriore svarione, sennò questa diventa una catena di Sant’Antonio. Siamo tutti giornalisti, cioè dozzinali e approssimativi. E giornalista lo è pure Sangiuliano. Solo che lui adesso, ecco la differenza, fa il ministro della Cultura.

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