ARTICLE AD BOX
Per la prima volta la Corea del Sud minaccia di fornire armi all'Ucraina. Ecco come Seoul risponde all'accordo tra il presidente russo Putin e Kim Jong Un sul mutuo aiuto in caso di guerra. Aumenta la tensione nella zona del sud est asiatico.
Il presidente della Corea del Sud ha condannato l'accordo definendolo una minaccia alla sicurezza del Sud e una violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. E ha detto di stare seriamente pensando alla fornitura di armi più performanti di quelle ha già mandato all'Ucraina per aiutarla a combattere l'invasione russa.
Insieme a Seoul, anche Usa e Giappone hanno condannato «fortemente» l'accordo firmato mercoledì a Pyongyang. Il ministro degli Esteri Cho Tae-yul ha parlato al telefono con il segretario di Stato americano Antony Blinken, trattando le modalità di risposta all'esito del vertice tra il presidente russo Vladimir Putin e il leader nordcoreano Kim Jong-un, ha riferito il ministero degli Esteri di Seul. In un altro colloquio, Cho ha discusso la vicenda con la ministra degli Esteri nipponica Yoko Kamikawa, concordando sulle «gravi preoccupazioni» per il rafforzamento dei legami militari ed economici tra il Paese eremita e la Federazione russa. Seul e Washington si sono impegnati a rafforzare la deterrenza estesa e la cooperazione trilaterale in materia di sicurezza con il Giappone per far fronte meglio alle minacce nucleari e missilistiche del Nord.
La Corea del Sud risponde all'accordo di Vladimir Putin con la Corea del Nord: cosa succede e perché sta aumentando la tensione
L'accordo tra Kim Jong Un e Putin prevede che se uno dei Paesi viene invaso e viene spinto in uno stato di guerra, l'altro dovrà schierare «tutti i mezzi a sua disposizione senza indugio» per fornire «assistenza militare e di altro tipo».
«È assurdo che due parti con una storia di guerre di invasione - la guerra di Corea e la guerra in Ucraina - stiano ora promettendo una reciproca cooperazione militare sulla premessa di un attacco preventivo da parte della comunità internazionale che non avverrà mai», ha affermato l'ufficio del presidente coreano Yoon Suk Yeol.
Nel frattempo, Putin continua il suo viaggio all'estero, in Vietnam dove ha firmato una serie di accordi con To Lam. È stato accolto dagli scolari che sventolavano bandiere russe e vietnamite. I due hanno siglato patti di cooperazione in materia di istruzione, scienza e tecnologia, esplorazione di petrolio, gas e salute.
Hanno inoltre concordato di lavorare su una tabella di marcia per un centro di scienza e tecnologia nucleare in Vietnam.
Dopo i colloqui, Putin ha affermato che i due paesi condividono l’interesse a «sviluppare un’architettura di sicurezza affidabile» nella regione Asia-Pacifico basata sul non uso della forza e sulla risoluzione pacifica delle controversie senza spazio per «blocchi politico-militari chiusi».
In Corea del sud c'è molta apprensione per le mosse della Russia e per questi accordi che espandono il suo potere e allarga la schiera dei nemici. Oltre al monito formale diretto a Mosca a «interrompere immediatamente» la sua cooperazione militare con Pyongyang e ad «agire in modo responsabile», il primo vice ministro degli Esteri Kim Hong-kyun ha esposto la posizione di Seul all'ambasciatore russo Georgy Zinoviev, al quale ha consegnato una protesta contro il trattato siglato mercoledì a Pyongyang dal presidente Vladimir Putin e dal leader nordcoreano Kim Jong-un.