La Mezzaluna Rossa - citata dai media internazionali - ha reso noto che 18 palestinesi sono stati uccisi in un raid israeliano su tende per profughi a Rafah, nel sud della Striscia. Si contano anche 35 feriti.
Intanto a Gaza, le quantità di medicinali e attrezzature essenziali a disposizione dei team di Medici senza frontiere (Msf) hanno raggiunto livelli critici, dal momento che nessuna fornitura dell'organizzazione è entrata a Gaza dalla fine di aprile. Lo scrive in un comunicato la stessa Msf. La chiusura del valico di Rafah, a seguito dell'offensiva israeliana nel sud di Gaza all'inizio di maggio, insieme all'infinita burocrazia imposta dalle autorità israeliane, hanno congestionato drammaticamente il flusso di aiuti umanitari attraverso Kerem Shalom. Questo - si legge ancora nella nota - ha portato a lunghe code di camion e a pericolosi ritardi nella consegna dell'assistenza umanitaria a Gaza. Inoltre, anche quando gli aiuti possono entrare nella Striscia, l'insicurezza spesso non permette alle organizzazioni umanitarie di farli arrivare dove sono disperatamente necessari. Nonostante i bisogni medici siano in aumento in tutta la Striscia, se non ci sarà un significativo rifornimento di forniture mediche nei prossimi giorni, Msf potrebbe essere costretta a interrompere o ridurre drasticamente alcune delle sue attività mediche a Gaza.