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La neonata rapita, la donna aveva finto la gravidanza 

3 ore fa 1
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Il fiocco azzurro sul portone e poi, in casa, palloncini colorati e tanti dolcetti sul tavolo attorno al quale erano radunati parenti ed amici. E' stata una scena surreale quella che si sono trovati davanti gli investigatori della Squadra mobile quando sono arrivati a casa di Rosa Vespa, la 51enne cosentina, sottoposta a fermo insieme al marito, Acqua Moses, di 43, senegalese, per il sequestro di Sofia, la neonata di un giorno rapita a Cosenza. Una "pantomima" l'ha definita il capo della mobile Gabriele Presti, messa in scena per celebrare quello che, nelle intenzioni della coppia, era l'ingresso in casa del loro primo figlio, Ansel, in realtà sottratto in una clinica. Dentro la tutina azzurra, infatti, i poliziotti, andati a colpo sicuro in quella casa, hanno trovato Sofia, appena un giorno di vita, che così è potuta tornare tra le braccia dei genitori dopo tre ore di angoscia e terrore.

Video Neonata rapita, in video si vede donna con uomo portarla via

Prima di arrivare alla "pantomima" della festa la donna ne aveva messa in piedi un'altra: simulare per nove mesi la gravidanza. Una tragica sceneggiata culminata l'8 gennaio con un post su Facebook in cui annunciava la nascita di Ansel. Un bimbo che nessuno, però, aveva mai visto, dato che la donna aveva raccontato che era stato trattenuto in clinica per accertamenti. Col passare dei giorni, forse, lei stessa si è resa conto che la storia non poteva più reggere e ha deciso di agire. Nel tardo pomeriggio di ieri, è andata nella clinica Sacro cuore insieme al marito, si è messa una mascherina sul volto ed ha bussato ad una camera chiedendo se il neonato doveva fare il bagnetto. Alla risposta negativa, è passata alla stanza successiva. Qui ha trovato mamma Valeria con Sofia e le nonne. Spacciandosi per puericultrice, ha preso la piccola dicendo che la doveva visitare il pediatra. Non vedendola tornare, la mamma si è preoccupata ed ha chiesto informazioni. E' così che è stato scoperto il sequestro.

Video Cosenza, il padre della neonata rapita: 'Bellissimo riabbracciarla'

Subito sono scattati posti di blocco ovunque, in città, mentre la Polizia conduceva le indagini. Fondamentali per il ritrovamento, ha spiegato il capo della Squadra mobile, sono state la descrizione della donna, la conoscenza del territorio e la videosorveglianza. Già pochi minuti dopo il loro arrivo, infatti, i poliziotti hanno visionato due video, uno ripreso dentro la clinica che mostrava i due mentre uscivano con la piccola, ed uno all'esterno che li ha immortalati mentre se ne andavano a bordo di un'Alfa Romeo 147. Risaliti all'intestatario, gli agenti sono piombati a casa dell'uomo ed hanno trovato Sofia. Secondo alcuni poliziotti, Moses sarebbe apparso sorpreso al pari degli invitati, ignari di tutto.

Video Riportata alla clinica la neonata che era stata rapita in clinica a Cosenza

Ma su questo le indagini proseguono e lo stesso Presti ha sottolineato come "sicuramente era presente nel momento del rapimento". Le indagini dovranno accertare in maniera più definita il movente di un gesto che ha gettato nel panico un'intera regione e nello sconforto una famiglia di giovani, già genitori di un ragazzino di 6 anni. Si dovrà capire se la donna avesse fatto sopralluoghi nei giorni precedenti e pianificato il rapimento. Le attenzioni degli investigatori oltre che sulla coppia si concentrano anche sulla clinica Sacro cuore. E' stato troppo facile, viene sottolineato, entrare ed uscire con una neonata senza che nessuno intervenisse ed indagini vengono svolte anche in questo senso: chi doveva sorvegliare le entrate e le uscite soprattutto, queste ultime, con neonati al seguito? Quello che per gli investigatori è certo è che Sofia è stata una "vittima casuale" e che "nessun contatto" è emerso "tra la famiglia della piccola e i coniugi fermati" e che, come ha sottolineato il questore Giuseppe Cannizzaro, a Cosenza "non c'è qualcuno che rapisce bambini": insomma si è trattato di "un episodio singolo, circoscritto immediatamente risolto". In attesa di concludere il loro lavoro, agli investigatori della Squadra mobile è giunto il ringraziamento della premier Giorgia Meloni che ha rivolto un "plauso ai nostri uomini e donne in divisa per lo straordinario lavoro di squadra e di ricerca" ed un "abbraccio alla mamma e al papà e un augurio di buona vita alla piccola Sofia!".

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