L’esperto balistico Raffaella Sorropago ha consegnato ieri al procuratore di Biella Teresa Angela Camelio, i risultati della sua perizia sul caso Pozzolo: una serie di accertamenti ricavati all’interno dei locali della pro loco di Rosazza in cui è avvenuto lo sparo di Capodanno e in particolare del tavolo vicino al quale si trovava l’unico indagato, il deputato vercellese Emanuele Pozzolo. Da stamattina i risultati saranno disponibili per la difesa. Su quanto riporta il documento in Procura bocche cucite, anche se sembra probabile che l’esito dei rilievi non cambi la posizione di Pozzolo, dalla cui pistola è partito il colpo che ha ferito uno dei partecipanti alla festa, Luca Campana.
Le prove effettuate da Sorropago si sarebbero concentrate sul tavolo, dove era ben visibile un lunga striscia causata probabilmente dallo sparo. Per questo, come aveva spiegato il perito, era stato necessario prendere un mobile simile e ripetere più volte lo sparo. Al tavolo, come testimoniato da Campana, si sarebbe appoggiato Pozzolo forse per aprire il caricatore del suo revolver, da cui in quel momento sarebbe partito un colpo. Risolto il nodo della balistica l’indagine può dirsi quasi del tutto completata. Resterebbero alcuni accertamenti, considerati marginali, del Ris di Parma. A questo punto prima della chiusura indagini, eventuali iniziative sono affidate alla difesa di Pozzolo e quindi all’avvocato Andrea Corsaro, il quale potrebbe chiedere che il suo assistito venga sentito. La Procura aveva già infatti convocato il deputato, che però si era avvalso della facoltà di non rispondere anche se fin da subito aveva dichiarato di non essere stato lui a sparare, senza comunque mai fare altri nomi.
Pozzolo: "Vi racconto i 2 mesi di odio contro di me e la mia famiglia"
Anche Corsaro ha ingaggiato alcuni periti che hanno seguito gli esami sia sulla pistola, sulle impronte e sulle tracce di Dna, sia quelli balistici. In nessuna delle risultanze consegnate dal Ris, compreso il test dello stub, sarebbero al momento emerse prove a sostegno della possibile innocenza di Pozzolo, tanto che il procuratore Camelio non ha ritenuto necessario approfondire il tema del Dna, mentre le testimonianze, come quella del caposcorta del sottosegretario Andrea Delmastro, l’ispettore della penitenziaria Pablito Morello, sarebbero state molto chiare nella ricostruzione dell’accaduto. Dal canto suo Pozzolo avrebbe continuato a sostenere che la pistola gli sarebbe caduta e mentre cercava di recuperarla qualcun altro avrebbe fatto lo stesso, facendo partire il colpo.