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La preghiera dell'imam all'ateneo occupato diventa un caso politico: le opinioni di Cirio e Pentenero

3 mesi fa 7
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Il sermone tenuto in arabo e in italiano, che si è trasformato in un esplicito invito "a lottare contro lo stato ebraico", ha suscitato forti polemiche venerdì scorso nei corridoi del Palazzo Nuovo di Torino, attualmente occupato dagli studenti. L'imam Brahim Baya, protagonista del discorso, è stato ripreso in un video pubblicato su YouTube intitolato: "Cosa ci insegna la Palestina?". Sono stati gli studenti musulmani a chiedere che Baya, oltre a svolgere il ruolo di imam, fungesse anche da "Khatib", l'oratore che pronuncia un breve discorso prima della preghiera. Tuttavia, la preghiera è stata annullata a causa di un divieto imposto dal questore.

Sul caso, tra gli altri, sono intervenuti il rettore dell'Università di Torino Stefano Geuna, la ministra dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini e anche l'attuale presidente della Regione Alberto Cirio e la candidata alla stessa carica per il centrosinistra Gianna Pentenero.

Per il presidente in carica Alberto Cirio, che condivide la condanna espressa dalla ministra Bernini, l'università deve rimanere un luogo laico, dedicato all'istruzione e non alla propaganda religiosa. E sulla occupazione a oltranza dell'ateneo, in una nota, non parla di sgomberi sostenendo che la libertà di espressione e di manifestazione debba essere sempre tutelata, a patto che rispetti le regole, la legge e i diritti degli altri, inclusi quelli di chi desidera frequentare le lezioni.

Anche per la sua rivale in politica Gianna Pentenero "l'università non è un luogo di preghiera. Tutte le religioni hanno i loro luoghi di preghiera, comprese le religioni musulmane. Qui a Torino, peraltro, c`è una rete di luoghi di culto dedicati a loro, e quindi sono d`accordo sul fatto che le preghiere non debbano avvenire dentro le università. L'università non è un luogo di culto". Lo ha afferma to, in una nota commentando l'incontro religioso che si è tenuto all'Università di Torino che avrebbe poi dovuto essere replicato al Politecnico ma è stato bloccato dalla Questura.

Rispetto alle occupazioni in corso ormai da molti giorni, "i nostri atenei - sottolinea Pentenero - sono inseriti in una rete della conoscenza globale che, in tutto il mondo, sta chiedendo attenzione per il Medio Oriente, per la crisi umanitaria a Gaza e per il cessate il fuoco. Anche i nostri atenei fanno parte di questo sistema, quindi è normale che ci siano manifestazioni, peraltro previste dalla nostra Costituzione, purché siano dialoganti e pacifiche".

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