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C’è aria fresca a sinistra. Un insospettabile attivismo dalle parti del Pd, ma chi pensa a nuove leve coltivate nel vivaio del Nazareno si sbaglia: l’asso nella manica di Elly Schlein sono le “vecchie glorie” come Romano Prodi e Achille Occhetto, per l’occasione in prima linea contro la famigerata “tecnodestra”, nuovo spauracchio dell’opposizione ossessionata da Elon Musk. E sia detto con rispetto, ma i due guru dei compagni sono i leader di un tempo passato, perfino per i progressisti: la “gioiosa macchina da guerra” con la quale Occhetto si schiantò alle elezioni del ’94 da tempo infatti è ferma ai box e pensare di rianimarla è impresa ardua. Loro comunque ci provano attaccando l’esecutivo in carica, sollecitando alleanze contro «il nuovo autoritarismo che cavalca la fumosa e fumogena suggestione della “democrazia illiberale”», ha scritto ieri l’ex segretario del Partito comunista in un commento su Repubblica, il quotidiano prima ossessionato dal pericolo del ritorno del fascismo e oggi dalla “tecnodestra”, o forse da tutti e due insieme. (...)