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La storia di Paolo, dalla dialisi alla medaglia d'oro di sci in soli 5 mesi

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Redazione 14 aprile 2024 14:16

Subisce un trapianto di rene e cinque mesi dopo vince la medaglia d'oro di sci. È la storia di un uomo di 49 anni che si chiama Paolo, ex sportivo agonista di sci della provincia di Cuneo, che ha ricevuto dalla moglie un rene che gli ha donato nuovamente una vita senza dialisi. 

Quando è entrato in dialisi per una malattia renale che si portava dietro da tempo l’attesa della lista trapianto non si prospettava breve con pochi organi per tanti pazienti in lista d'attesa e questo, nonostante l'attività trapianto di rene a Torino sia ai massimi storici. La moglie, Giulia, però ha preso in pugno la situazione per cambiare in meglio il destino di suo marito e di tutta la famiglia e si è subito proposta per donargli un rene. 

Dopo un attento periodo di analisi ed esami sia sul ricevente che sulla donatrice, giunge finalmente l'approvazione per il trapianto. La procedura avviene presso la Nefrologia Dialisi e Trapianti dell'ospedale Molinette. Qui viene eseguito un sofisticato trattamento preventivo di "desensibilizzazione" del ricevente, mirato a prepararlo per il trapianto, nonostante la differenza nel gruppo sanguigno rispetto alla donatrice. Dopo aver ottenuto il notevole risultato di rendere possibile il trapianto controgruppo, riducendo così il rischio di rigetto, si è immediatamente proceduto all'intervento chirurgico. Questo è stato eseguito dalle équipes di chirurghi vascolari ed urologi delle Molinette. 

Così, dopo soli cinque mesi, il paziente ha partecipato e vinto due manches di slalom gigante dei World Transplant Winter Games 2024, i Giochi Mondiali Invernali dei Trapiantati, organizzati a Bormio da ANED, dove si sono ritrovati da 22 Paesi, dall’Australia agli Stati Uniti, dal Canada alla Finlandia, oltre 200 atleti, trapiantati di organi e di midollo osseo e donatori viventi. Partecipare ad una competizione di questo genere richiede una vasta gamma di risorse: velocità, precisione nei movimenti, forza muscolare, resistenza e, non da ultimo, attenzione e concentrazione. "La potenza del trapianto renale, soprattutto quando avviene da donatore vivente, continua a sorprenderci", afferma il professor Luigi Biancone, responsabile del Programma di Trapianto Rene. "In breve tempo può cancellare anni di malattia e sofferenza, come dimostra chiaramente questa notizia. Tutto ciò è reso possibile dalla generosità dei donatori, la cui donazione può salvare numerose vite". 

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