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Lancio della bici ai Murazzi di Torino, Urinici come Cherici: ora la procura chiede 16 anni di carcere anche per il ragazzo che scaraventò la bici giù dalla balaustra

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Della gang criminale e spietata dei Murazzi, quella che lanciò una bici elettrica dalla balaustra colpendo e ferendo irrimediabilmente lo studente di medicina palermitano Mauro Glorioso, Victor Ulinici era il leader. Oggi, venerdì 31 gennaio 2025, la pubblico ministero Livia Locci ha chiesto per lui sedici anni di carcere. In precedenza, i giudici avevano stabilito una condanna a dieci anni e otto mesi di reclusione, concedendo le attenuanti generiche. Per la Corte di cassazione, però, non erano abbastanza. Per questo, era stato ordinato un nuovo processo di secondo grado. La sentenza è attesa martedì 4 febbraio.  

Grave omertà 

Come tutti i suoi complici, Ulinici non ha mai ammesso le sue responsabilità prima di essere individuato dalle forze dell’ordine. Gli inquirenti hanno passato in rassegna tutti i messaggi inviati e ricevuti dal suo cellulare dopo la tragedia: nessun pentimento, nessuna preoccupazione per Glorioso, che intanto lottava tra la vita e la morte. 
Quella sera l’imputato aveva diciannove anni, si atteggiava da capobanda e, anche dopo il lancio della bici, continuava a programmare altri reati. Lo dimostrano le sue chat. In passato, poi, aveva già ottenuto la messa alla prova per uno scippo.

Oggi il ragazzo è rimasto in silenzio davanti al giudice. Aveva fatto lo stesso lo scorso 20 dicembre, durante il processo alla sua complice Sara Cherici. 

L'udienza

Nel calcolo della pena, è cruciale il riconoscimento o meno delle attenuanti generiche. Wilmer Perga, avvocato difensore di Ulinici, chiede di riconoscerle. “La giovane età del mio assistito determina un’immaturità, che non può non essere presa in considerazione”. Non la pensa così l’avvocata della famiglia Glorioso, Simona Grabbi, che si associa alla richiesta della pubblico ministero: “Ulinici non ha chiesto scusa solo due volte, ma mai direttamente a Mauro. L’ha fatto in udienza, sperando di essere scarcerato o ottenere sconti di pena. Mauro e i suoi familiari continuano a essere avviliti dall’atteggiamento dei ragazzi, che non si sono mai presi davvero le loro responsabilità”. 

Il lancio

Il tentato omicidio dei Murazzi risale alla notte tra il 20 e il 21 gennaio 2023. Ulinici non è l’unico responsabile. Agisce con altri quattro amici. Due, maschi e minorenni, lanciano con lui la bicicletta. Cherici e un’altra ragazza, minorenne all’epoca dei fatti, non toccano la bicicletta, ma, secondo la procura, vedono tutto e non fanno niente. Poi scappano, insieme, e continuano la serata come se niente fosse, tra effusioni e scorribande. 

I minorenni sono già tutti stati condannati in via definitiva a pene tra nove anni e nove mesi e sei anni e otto mesi. Quella di Cherici, unica a non scegliere il rito abbreviato (che prevede uno sconto di pena), resta la pena più alta, anche se per ora è arrivata solo la sentenza di primo grado: sedici anni di reclusione. 

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