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Le casalinghe disperate della Capitale approdano in tv: cinque ricche donne in stile high class

6 mesi fa 7
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Se qualcuno avesse un dubbio sul fatto che l’eleganza non è legata in nessun modo ai soldi, deve vedere Realhousewives Roma, la serie/reality su Real Time che segue la vita di cinque ricche donne della capitale spacciandole per high classe. La verità è che ti confondi e pensi di vedere Gomorra. Tra loro e la classe vi è un mondo fatto di chirurghi plastici, di abiti scomposti, tacchi da drug queen, cagnolini scelti come si scelgono le Barbie, case dove l’architetto ha scelto anche la carta igienica, frasi che verrebbero scartate anche da chi confeziona cioccolatini.

«Io appena rientrata dalle Mauritius, dopo due settimane a Porto Cervo avevo bisogno di staccare», dice Teresa. «Tutto under control». Perché le «signore» mettono una su due parole in inglese, e ti sembra di sentire Alberto Sordi, in un Americano a Roma, ma senza quell’ironia e con un accento vagamente pugliese. Perché sorridere fanno sorridere, ma prevale la pena e la domanda: ma perché? Soprattutto chi tra di loro ha una professione e una vita che non dovrebbe essere vuoto pneumatico. «Il mio programma della giornata è preparare le valige per Cortina», dice Flora mentre va dal parrucchiere dei Parioli noto per essere meta privilegiata delle finte bionde. Perché, qui, a Roma Nord, lo stile Vacanze di Natale, lotta sempre insieme a loro.

Il rapporto con il personale di servizio è ugualmente incredibile. «Pretendo di essere trattata con i guanti». Si parla con la filippina in un inglese maccheronico. «Hi Lisa how are you?».

Il dizionario delle sciocchezze è infinito: «Io sono una persona molto aggregante».

Tra le ladies c’è Camilla Ancillotto, un’artista. «Oggi come oggi le mie opere sono conosciute in tutto il mondo, ma sono i miei due figli maschi la mia opera più bella».

Ovviamente tra i luoghi scelti come set ci sono il circolo Parioli, e l’hotel de Russie, club e albergo dove si incrociano i tanti mondi di Roma, di sopra, di mezzo e di sotto.

Vanessa fa la pr e «mette lo zampino in tutti gli eventi di Roma». Mah. Teresa la schizza un po’: la semplicità in persona, insignificante. Eh già perché se non ti strizzi le tette rifatte in un reggiseno di due taglie più piccole e in abiti che è difficile commentare la semplicità è in agguato.

Nicoletta, sposata con Paolo, ha una certezza: «Che vita sarebbe senza champagne». Il suo uso della lingua è pieno di «assolutamente» e «stupendo».

Poi c’è Anadela Serra Visconti, medico estetico: «Mi definisco un’icona della bellezza esteriore». «La raffinatezza non si può comprare». Eppure si direbbe che loro ci abbiano provato.

La domanda che vorresti farle è: ma perché ti sei prestata? La verità è che fino alla fine pensi che in loro ci sia lo spirito di Anna Marchesini, che siano macchiette volontarie di se stesse. Fate apposta, dai… Ma poi ci si arrende alla dura realtà quando Teresa invita le amiche a cena: «Vieni sono tutte persone carine non ci sono cafoni». Sicura?

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