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TRIESTE. Oltre 800 giorni di indagini, accuse e contraccuse, sepolture e riesumazioni per arrivare fino al conferimento dell'incarico ad alcuni dei massimi esperti nazionali per capire le cause del decesso. E' la cornice del giallo della morte di Liliana Resinovich, 63enne ex dipendente della Regione Friuli Venezia Giulia.
La scomparsa
Le tracce della donna si perdono il 14 dicembre 2021. Quella mattina esce di casa con l’intenzione di buttare dei sacchi di immondizia nei bidoni della differenziata, ma non porta con sé né il cellulare, né il mazzo di chiavi. Il suo ultimo tragitto, a piedi, viene immortalato dalle telecamere di videosorveglianza della vicina scuola di polizia e di un paio di bus urbani. Poi scompare nel nulla.
Il ritrovamento
Il corpo di "Lilli" viene ritrovato il 5 gennaio del 2022 nel parco dell’ex ospedale psichiatrico di Trieste, a meno di un chilometro da casa. Il cadavere è chiuso dentro due sacchi per i rifiuti, la testa è avvolta in due buste di plastica, intorno alla gola un cordoncino lasco. Dall’autopsia emerge che la donna è morta per scompenso cardiaco acuto. La prima ipotesi formulata è il suicidio. Dopo una ventina di giorni, in cui vengono completati esami e accertamenti medico-legali, la Procura della Repubblica concede l'autorizzazione alla sepoltura, ma vieta prudenzialmente la cremazione, pratica che il marito Sebastiano Visintin avrebbe voluto seguire per dare corso alle presunte volontà della moglie.
Alibi di ferro
Il coniuge non è mai stato indagato. Gli investigatori della Squadra Mobile hanno verificato un doppio alibi. Nelle prime ore della mattina, la stessa videosorveglianza che inquadra Lilli muoversi a piedi in un rione cittadino, lo immortala in altre zone di Trieste mentre consegna i coltelli che affilava per conto di alcuni esercizi commerciali. Più tardi, ancora ignaro della scomparsa - che verrà denunciata solo a tarda sera -, esce con la propria bicicletta e registra, come era sempre solito fare, i propri tragitti con la GoPro fissata sul caschetto. Le celle telefoniche agganciate dal cellulare in entrambi i casi confermano la ricostruzione degli spostamenti.
L’amico speciale
Nella vicenda c'è anche "l'amico speciale" Claudio Sterpin. Ex maratoneta, 83 anni, in passato aveva avuto una relazione con la donna che, si è appreso ieri, aveva anche messo incinta una trentina di anni fa. Lilli all'epoca decise di abortire, accompagnata in ospedale proprio da Sebastiano che, solo successivamente, sarebbe diventato suo marito. E' proprio Sterpin, assieme al fratello della Resinovich, a sollecitare gli inquirenti a non archiviare il caso e a cercare un colpevole per quello che ritiene essere un delitto: secondo la sua testimonianza, la donna voleva lasciare il consorte. Di più: i due amanti stavano per partire per un weekend romantico, preludio a una vita trascorsa insieme, dopo l'imminente separazione, sempre negata da Visintin. La fuga d'amore era fissata per il 17 dicembre.
Sterpin è anche il destinatario dell'ultimo sms di Lilli: gli annuncia che si sarebbero visti quella fatidica mattina della scomparsa, ma la pensionata non arriverà mai a casa sua, dove svolgeva alcuni lavoretti domestici.
No all’archiviazione
Sulla scorta delle indagini e degli accertamenti dell'autopsia, la Procura di Trieste chiede l'archiviazione del caso, ipotizzando il suicidio della Resinovich. I famigliari si oppongono e il Gip dà loro ragione. A quel punto viene affidato l'incarico di nuovi esami a un pool di professionisti, coordinati da Cristina Cattaneo, la super esperta di molti delitti e cold case, tra cui quelli di Yara Gambirasio, Elisa Claps e Stefano Cucchi. Il Pubblico Ministero, che adesso indaga per omicidio, ha chiesto di accertare epoca, causa e modalità del decesso, anche descrivendo le lesioni riscontrate sul cadavere e la loro origine. Uno dei quesiti più rilevanti riguarda la data esatta del decesso, visto che il ritrovamento della salma avvenne 20 giorni dopo la scomparsa. La risposta dei periti dovrà arrivare entro 90 giorni: l'esame si è svolto il 15 febbraio.
Per l'estate, la prossima puntata del giallo, forse quella decisiva, dovrebbe essere scritta.