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Torino scende in piazza a sostegno dei lavoratori e delle lavoratrici del comparto automotive. Una manifestazione che è stata indetta da tutti i sindacati del settore metalmeccanico e che ha ricevuto l'adesione anche del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e del sindaco di Torino, Stefano Lo Russo.
La manifestazione arriva al termine di una settimana caldissima sul fronte Stellantis che ha visto prima il monito di Maurizio Landini all'azienda torinese ("Di chiacchiere e di pacche sulle spalle ne abbiamo già ricevute abbastanza"), poi l'intervento di Carlos Tavares che ha richiamato alla 'responsabilità' chi ha in mente di portare in Italia un produttore di automobili cinese; e infine la risposta del ministro Urso che ha posto il paletto di produttività sotto il quale non si può scendere per rendere sostenibile il settore.
Al corteo però non saranno permessi striscioni o bandiere di partiti. "Come segretari generali provinciali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Acqf precisiamo che la manifestazione è aperta ai cittadini, alla società civile, alle associazioni e alle istituzioni. Riteniamo necessario ribadire che si tratta di un'iniziativa sindacale che in alcun modo deve essere usata da schieramenti politici a fini di propaganda elettorale. Per questa ragione ricordiamo che nessuna bandiera e/o striscione di partito potrà essere presente nel corteo".
Il percorso del corteo
Il corteo dei metalmeccanici partirà intorno alle 9 da piazza Statuto e percorrerà corso San Martino, piazza XVIII dicembre, via Cernaia, via Pietro Micca e arriverà in piazza Castello dove si terranno i comizi finali.
Artisti per l'auutomotive
Alla manifestazione hanno deciso di aderire anche numerosi artisti torinesi come Bunna (Africa United), Johnson Righeira, Statuto, Subsonica e Willie Peyote. "Come artisti torinesi rispondiamo positivamente all’appello lanciato dalle lavoratrici e dai lavoratori e siamo al loro fianco per il rilancio dell’economia torinese. Uno sciopero che reputiamo giusto a partire dall’analisi elaborata dalle stesse lavoratrici e lavoratori, sulle difficoltà che sta attraversando la nostra città determinate dal non avere un piano preciso di sviluppo economico e di preservazione dell’esistente, come l’industria manifatturiera. Purtroppo Torino è da troppi anni in declino, i sui indicatori economici e sociali sono in costante ribasso ed è giunto il momento di reagire, di avere uno scatto di orgoglio e programmare un futuro migliore per tutti – soprattutto per i più giovani che quotidianamente incontriamo nei nostri concerti – che hanno il diritto di avere una prospettiva e di averla in questa città".
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