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Nel nostro Paese il 71% degli episodi riguarda violenza verbale e psicologica e un altro 20% episodi di violenza fisica vera e propria. Solo il 10% episodi di terrorismo. Ecco i dati di "Un Dio senza eserciti. L'intolleranza minaccia la fede" La prima ricerca del Volocom Institute of Strategic Studies.
La “caccia all’ebreo” di Amsterdam ha cancellato i dubbi residui: anche se non è stata una nuova “notte dei cristalli”, le assomiglia molto. Un’ondata di antisemitismo sta attraversando l’Europa, anche se sono gli Stati Uniti il Paese che registra il maggior numero di episodi di intolleranza seguito da Israele, Germania, Svezia, Francia e Canada. L’Italia si colloca negli ultimi posti di questa triste classifica: per la precisione, nel periodo preso in considerazione sono 266 gli articoli che trattano questo tema da cui si evince che il 71% degli episodi riguardano violenza verbale e psicologica e un altro 20% episodi di violenza fisica vera e propria (aggressioni o, peggio, omicidi), mentre solo il 10% degli articoli riguarda episodi di terrorismo. Nel nostro Paese, la religione più perseguitata è senza dubbio l’ebraismo.
Ed è proprio sul tema dell’intolleranza religiosa che il Volocom Institute of Strategic Studies, Centro Studi dell’azienda informatica Volocom (specializzata in Media Monitoring e News Intelligence), nato nel gennaio di quest’anno, presenta la sua prima ricerca dal titolo “Un Dio senza eserciti – l’intolleranza minaccia la fede. Persecuzioni, attentati, aggressioni: così i media ne hanno parlato negli ultimi due anni”. Questo studio si inserisce in un più ampio progetto di analisi delle sfide contemporanee, con particolare attenzione ai temi etici e sociali. La scelta di dedicare la prima ricerca all’intolleranza religiosa riflette l’urgenza di affrontare uno dei nodi cruciali del nostro tempo.
Il volume, edito da Mimesis Edizioni, e disponibile nelle librerie e nei book store online, analizza dunque il racconto giornalistico dei media di tutto il mondo in riferimento proprio al tema delle intolleranze che troppo spesso sfociano in aggressioni, attentati, terrorismo.
"In un momento storico in cui le tensioni religiose e culturali sembrano prevalere sul dialogo", dichiara Valerio Bergamaschi, Presidente di Volocom e del Volocom Institute of Strategic Studies, "abbiamo sentito l'esigenza di offrire un contributo concreto alla riflessione su questi temi, analizzando il racconto mediatico sul grande tema dell’intolleranza religiosa. Il nostro Centro Studi nasce proprio dalla volontà di analizzare le grandi questioni contemporanee con rigore metodologico e spirito costruttivo."
La pubblicazione si avvale del contributo di autorevoli commentatori (Fulvio Palmieri, sociologo e politologo, Stefano Davide Bettera, filoso e Presidente dell’Unione Buddhista Europea, l’imam Yahya Sergio Yahe Pallavicini. Mons.Pier Francesco Fumagalli, Prof. Ugo Volli, semiologo e filosofo e Prof. Giovanni Leghissa, filosofo) offre un'analisi approfondita delle dinamiche che portano all'intolleranza religiosa, facendo intravvedere al contempo possibili vie per promuovere il dialogo e la comprensione reciproca: il cambiamento parte da ognuno di noi, da come scegliamo di vedere l’altro, da come decidiamo di ascoltare e comprendere prima di giudicare.
Volocom è oggi un punto di riferimento imprescindibile per chi ha bisogno di selezionare e organizzare le proprie necessità informative: con 4 milioni di notizie al giorno provenienti da 200mila fonti di tutto il mondo, è una vetrina sul mondo assolutamente unica.