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Gli alberghi a cinque stelle di Los Angeles sono tutti esauriti, pieni di attori, celebrità e dirigenti degli studios che sono fuggiti con quello che avevano addosso dagli incendi che distruggevano le loro ville. I parcheggi degli hotel sono pieni di Tesla, Bentley e Range Rover. «Ogni famiglia è infelice a modo suo», scriveva Lev Tolstoj, e il modo di essere infelici delle persone più ricche e famose della California va raccontato. Lo ha fatto in modo splendido Caroline Graham, la corrispondente da Los Angeles del Daily Mail, che è tornata negli hotel che già conosceva bene per avere partecipato ai party e alle cene dei Golden Globe e degli Oscar, e nei quali ha molti amici. «Sembra di essere sul Titanic - le ha detto uno di questi -. Abbiamo la musica, i cocktail, il cibo delizioso, le lenzuola pregiate, il pianista. Ma c’è una terribile tragedia in corso e le persone hanno perso tutto».
La famosa Polo Lounge del Beverly Hills Hotel aveva vietato in passato l’ingresso a Mia Farrow e Marlene Dietrich perché portavano gli short, ma nei giorni scorsi sembrava una zona di guerra. La fila degli sfollati andava dal desk al parcheggio, piena di celebri star piangenti e sotto choc che stringevano a sé i bambini e gli animali domestici. Quasi ogni casa di Pacific Palisades è bruciata in meno di mezz’ora, non c’è stato il tempo di mettere in salvo né oggetti, né ricordi. Due bambini seduti sul divano stringevano i labrador messi in salvo con la famiglia e dal ristorante un cameriere impietosito ha portato loro un gelato.
L’ASSALTO
È cominciata subito la battaglia per assicurarsi le stanze migliori: un dirigente di Netflix era inviperito perché un tizio del marketing della Universal aveva avuto una suite migliore della sua. Le stesse scene si vedevano al Peninsula, dove alloggiano Tom Hanks e la moglie Rita Wilson, al Four Season, al Sunset Tower, all’Ermitage e al Bel Air. La legge vieta di aumentare i prezzi durante una crisi, ma le tariffe richieste abitualmente sono sufficienti: 1.000 dollari a notte per una piccola camera, 5.000 per una più grande al Sunset Tower, il preferito da Jennifer Aniston. Al Peninsula, dove Harvey Weinstein aveva una suite a disposizione, è stato visto su un divano il ricercatissimo agente di Meghan Markle, Ari Emanuel. Al ristorante, Jamie Lee Curtis consolava alcuni amici affranti.
In ogni hotel ci sono ora decine di animali domestici, soprattutto cani che si inseguono e abbaiano nelle hall e nei corridoi. Divertente, se dura poco. Presto si sono dovute organizzare squadre di camerieri che tenessero un po’ d’ordine e soprattutto che pulissero con palette, stracci e scope i pavimenti annaffiati e insozzati. Demi Moore, che ha vinto il Golden Globe la scorsa settimana, è una sfollata e si è portata dietro i suoi nove cani. Dormono tutti con lei e le due figlie all’Ermitage, un hotel da 900 dollari a notte. Al Beverly Hills hanno pensato di installare un finto idrante (i cani li adorano) lontano dalla piscina, in modo da non sentire più l’odore di urina.
I bar lavorano a pieno ritmo e servono i soliti Dirty Martini a 40 dollari mentre le pizze al salmone e caviale infornate allo Spago di Wolfgang Puck, inventate per Joan Collins, ne costano più di 50. Sono molti i generi di prima necessità che si è trovato il modo di fare arrivare in hotel nonostante l’emergenza. L’Ozempic e gli altri medicinali che fanno dimagrire, ad esempio. Un agente immobiliare di Hollywood amico di Graham le ha detto: «Ho perso 18 chili con il Mounjaro e devo continuare così. Grazie a Dio il mio medico è riuscito a farmelo arrivare con Uber. Ho perso tutto, ma non ingrasserò di nuovo».
LE RICHIESTE
I dermatologi delle celebrità hanno confermato che è alta anche la richiesta di botox e filler: molte donne (ma anche uomini) stanno usando il tempo che passeranno in hotel con saggezza e ne approfittano per qualche altro ritocco. Gli istruttori di pilates non hanno più un momento libero e raccontano: «Mi telefonano e dicono: non mi interessa quanto costa, ho bisogno di te». Ci sono anche slanci di generosità per quelli che sono infelici in un modo diverso. Jamie Lee Curtis ha donato un milione di dollari per aiutare le altre vittime del disastro. Gwyneth Paltrow e Julia Roberts hanno fatto sapere che doneranno il doppio. Il cantante John Legend ha mandato i suoi chef a cucinare qualcosa per i vigili del fuoco. E in mezza città spopola un nuovo fenomeno, chiamato «wildfire hook-up», gli appuntamenti occasionali tra gli scampati. La città brucia, ma che non diventi una scusa per non bere qualcosa e divertirsi un po’.