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Enrico Paoli 09 gennaio 2025
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«Anthony Hopkins dopo tanti anni si scusa con la sua famiglia per aver interpretato Hannibal Lecter. Sono distrutto. Marinelli Mussolini (hasthag)», sostiene Caeso Quiinctius. E ancora: «Ma quanto fa ridere "vengo da una famiglia antifascista"... Come fosse un mestiere! #Marinelli», scrive Teresa. E siamo appena ai titoli di testa della lunga sequenza, anzi della vera e propria marea montante, con la quale gli italiani internettizzati stanno sbeffeggiando l’attore Luca Marinelli, dolorante per l’interpretazione di Mussolini, in onda su Sky.
Ecco, se a Hollywood, ma anche a Cinecittà non si scherza, c’è una grande carenza di sceneggiatori (quei personaggi oscuri, ma fondamentali, incaricati di scrivere i dialoghi), produttori e registi dovrebbero frequentare di più la rete, twitter in particolare. Perché i social saranno pure una “fogna”, come va sostenendo qualcuno, ma sono anche una egregia palestra d’ardimento per umoristi e dispensatori d’ironia, sempre in sintonia con i fatti del giorno. E ’sto fatto di Marinelli ha superato il muro del suono. «Qualcuno ha tenuto il conto dei mesi che Luca Marinelli sta campando con Mussolini?», scrive Dante Preve, mentre Massimo Falcioni mette il dito nella piaga: «Gioè interpretò Riina, Placido vestì i panni di Provenzano, Cecchi quelli di Bilancia, Steiger quelli dello stesso Duce. Nessuno si lagnò, era semplicemente lavoro. Le lamentele di Marinelli sono patetiche, utili solo ad alimentare la narrazione che piace tanto a Repubblica e Zoro (quello di Propaganda live, su La7, dove se la cantano e se la suonano... ndr)». Del resto sei fai l’attore, e ti pagano, interpreti i personaggi che accetti di fare. Però resta l’ironia il fil rouge di questa sequenza twitteriana marinelliana. «In una recita scolastica interpretai Barabba, per giunta con la patta dei pantaloni aperta. Volevo tranquillizzare #Marinelli e dirgli che certe cose si superano col tempo», sottolinea Martin Sileno. Più sottile Andrea Venanzoni: «Marinelli che piange per aver interpretato Mussolini is for boys. Bombolo che piange per aver interpretato un tifoso della Juventus is for men». Bombolo, per i distratti, è stato uno dei personaggi cult della commedia all’italiana all’amatriciana.
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Sicuramente più accattivante di certi film «intellettualmente impegnati». «Marinelli che da giorni ripete di aver sofferto tantissimo a fare la parte di Mussolini sta urlando nel subconscio che non è portato per fare l’attore. Bloccategli la carriera. Per il suo bene», sibila velenoso Davide Marchiani. Ancor più perfido un altro utente (chiaro nome di fantasia): «Marinelli non si è ripreso dall’aver interpretato il Duce, come noi non ci siamo ripresi dalla sua interpretazione di Diabolik...». Sul tema chiede il cerchio l’Ussaro Verde: «La serie "M" tratta dal romanzo di Scurati ed interpretata da Marinelli, per credibilità, si può paragonare a "Fascisti su Marte" di Guzzanti... Con la differenza che Guzzanti non dovette andare in terapia dopo aver interpretato il ruolo...». Sublime, Corrado Guzzanti soprattutto.
Ed è proprio questo quadretto guzzantiano ad aprire il file simil politico. «Pensate quando a Marinelli offriranno la parte di Jean-Marie Le Pen», afferma Roberta Belingheri, alla quale fa eco Ekara Waiura: «Quando gli offriranno quella di Vladimir Putin?». «Prima fanno una serie su Benito Mussolini poi devono correre dal giornalista di turno e sottolineare che sono antifascisti e che sono preoccupati per una presunta svolta autoritaria. L’unico dolore caro Marinelli è il nostro nel leggere le tue piangerie e fregnacce!», chiosa Mirko De Carli.
Infine il gran finale, di quelli con i fuochi d’artificio. «Per consolare il povero Marinelli sconvolto dall’aver interpretato Mussolini, la Universal Pictures gli offre di interpretare Valentina Nappi nel suo biopic», ironizza Peppe Brillo, parodia social di Beppe Grillo. Quanto a Valentina Nappi, beh fate una ricerca in rete. La cosa non vi stupirà...