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I corpi senza vita dei due alpinisti dispersi da domenica 22 dicembre sono stati ritrovati pochi minuti fa. In quota, da questa mattina, stanno operando squadre del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza con il supporto aereo di un'eliambulanza della Regione Abruzzo con a bordo dei tecnici del Soccorso Alpino e di un elicottero dei Vigili del Fuoco.
Alpinisti dispersi e ritrovati morti
Erano riprese nella mattinata di oggi - 27 dicembre - le ricerche di Luca Perazzini e Cristian Gualdi, i due alpinisti romagnoli di 42 e 48 anni dispersi da domenica pomeriggio sul Gran Sasso, in quota a circa 2.700 metri. «Il nostro lavoro è quello di andare a cercare le persone e portarle a casa vive. Le condizioni meteo dovrebbero essere buone e dovremmo risolvere. Avremo le ricerche con gli elicotteri e in quota ci saranno almeno venti soccorritori», ha detto il presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Abruzzo, Daniele Perilli. Poco dopo, il corpo senza vita di uno dei due è stato individuato durante il sorvolo dell'area effettuato stamani dall'elicottero del Cnsas. Lo confermano i soccorritori. Cristian Gualdi e Luca Perazzini, entrambi di Sant'Arcangelo di Romagna, erano dispersi da domenica scorsa.
Luca Perazzini e Cristian Gualdi, le ricerche senza successo
Oggi dunque è stato tentato un primo sorvolo dell'area, anche con l’ausilio di un dispositivo Sonar Recco già utilizzato nel febbraio 2021 sul Monte Velino per la ricerca di un gruppo di escursionisti dispersi. Il sonar è in grado di individuare anche il segnale di un cellulare spento.
IL PRIMO SORVOLO
Al momento - intorno alle 11.30 - è stato effettuato un primo sorvolo con un elicottero con due tecnici del Soccorso Alpino a bordo per valutare le condizioni generali del manto nevoso e dell'area del Gran Sasso. Come fanno sapere dal Cnsas, in quota, e nell'area interessata dalle ricerche, sono presenti squadre del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza. A breve è previsto un secondo sorvolo con il Sonar Recco, capace di individuare l'eventuale presenza di materiale metallico sotto il manto nevoso.
L'AVVICINAMENTO
Ieri (26 dicembre) una squadra di soccorritori della Guardia di Finanza aveva tentato un avvicinamento via terra alla Valle dell'Inferno, la zona ormai individuata in cui dovrebbero trovarsi i due scalatori di Sant'Arcangelo di Romagna. I quattro soccorritori sono riusciti ad avvicinarsi moltissimo alla zona da cui è partito l'ultimo segnale dai due dispersi. Tuttavia, in una situazione estremamente difficile per il tempo, non hanno trovato tracce. Neve altissima e raffiche di vento hanno costretto il gruppo a tornare indietro.
IL METEO E LA SICUREZZA
Le avverse condizioni meteorologiche dei primi giorni avevano impedito alle squadre dei volontari del soccorso alpino e speleologico dell'Abruzzo e dei finanzieri del Sagf di poter arrivare in quota con l'elicottero. Le squadre sono partite da terra ma poi hanno dovuto interrompere le ricerche. Il giorno successivo alle 6:30 una squadra del Soccorso Alpino, rimasta in quota per tutta la notte in pronta partenza in attesa di un miglioramento delle condizioni meteo, è partita alla volta del Rifugio Duca degli Abruzzi (2400 metri) per poi tentare un nuovo avvicinamento verso i due alpinisti. Fortissime raffiche di vento, nebbia, visibilità nulla, precipitazioni e neve hanno poi impedito ai soccorritori di proseguire fino al punto dove presumibilmente sono finiti i due alpinisti. Le condizioni sul Gran Sasso restano ancora proibitive, anche a causa degli accumuli di neve fresca delle ultime ore e delle forti raffiche di vento. Si ritenterà un avvicinamento non appena sarà possibile far operare i soccorritori in condizioni di sicurezza. Alle 13 di lunedì gli impianti di risalita di Campo Imperatore sono stati chiusi per forte vento, quando le raffiche raggiungevano i 100 km orari. Il vento proveniente da sud-est, che ha mantenuto una temperatura intorno ai -5°C, ha fatto rilevare precipitazioni a carattere di forte temporale fino a 1500 metri di quota. Intorno alle 3 è arrivata la Bora che ha ulteriormente abbassato la temperatura; ha cominciato a nevicare anche a bassa quota, intorno ai 600 metri.