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«Una lettera pubbblicata da alcune agenzie di stampa mi ha sollecitato a non includermi in quella che è stata definita la “Torre d'avorio del rettorato”. Venendo ho visto un cartello che mi chiedeva cosa pensassi di cosa avviene a Gaza. Non voglio lasciarla senza risposta. La condizione e la questione della pace in medio oriente, dell diritto all'esistenza di israele, è una questione che la comunità internzaionale avverte con molta preoccupazie e non soltanto da oggi». Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della “Giornata del Laureato” all'università La Sapienza a Roma. Su quanto avviene a Gaza, il presidente ha citato il suo intervento all'Onu e ha detto: «ho reiterato la richiesta a un'immediato cessate il fuoco»
La Sapienza, il presidio
«Siamo giovani cittadini - si legge in un passaggio della lettera - da otto mesi in mobilitazione e da undici giorni in presidio permanente all'interno della nostra Università. Durante questo lungo percorso abbiamo lottato contro il genocidio in Palestina e ci siamo interrogati sulla complicità delle nostre Università nel massacro che continua ad acuirsi proprio in questi giorni».
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«Dall'inizio della mobilitazione, come le nostre compagne e compagni delle altre università italiane e mondiali, abbiamo chiesto ai rettori e alle rettrici uno spazio di dialogo e di prendere provvedimenti sui legami che i nostri atenei intrattengono con l'industria bellica e con le Università israeliane schierate in prima linea nel sostegno delle operazioni in Palestina», si legge ancora nella lettera. «Le uniche risposte che abbiamo ottenuto - scrivono gli studenti - sono state silenzi, fughe e manganelli in maniera indiscriminata: un muro di gomma che è in contraddizione con l'approccio critico che è la condizione necessaria per la libertà della ricerca».
LA LETTERA
«Crediamo che in questo momento storico, e date le attuali circostanze ovvero il presidio fisso delle Tende contro il genocidio a Gaza, la sua visita alla Sapienza non possa svolgersi nella torre d'avorio del rettorato alla quale, come è stato più volte dimostrato, l'accesso delle studentesse e degli studenti è blindato. La invitiamo pertanto a raggiungerci al presidio delle tende, per avere finalmente quel confronto con le istituzioni che da tanto tempo ormai chiediamo». È quanto si legge in una lunga lettera rivolta al presidente della Repubblica, scritta dalle studentesse e dagli studenti «da otto mesi in mobilitazione» per la Palestina all'Università La Sapienza di Roma e da «undici giorni» in presidio sul pratone con le tende.