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Mattarella, c'è chi predica contrapposizione contro dialogo

2 giorni fa 1
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"Il futuro richiede tanti Marco Polo, in alternativa a chi invece predica contrapposizione e pratica guerra. Perché lo stile Marco Polo, il significato, è quello della curiosità per mondi che non si conoscono, l'ammirazione per quello che si vede e si apprende, è il rispetto reciproco per un comune arricchimento culturale. Questo è ciò che ha fatto crescere il mondo nel corso dei millenni e dei secoli. Ed è ciò che invece viene contrastato da chi alimenta contrapposizioni e coltiva incompatibilità. Vi è un'esigenza crescente al mondo - e lo vediamo in questa stagione politica internazionale - di recuperare quello spirito in cui incontrarsi, dialogare, apprendere vicendevolmente, che è il modo per crescere tutti insieme". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla televisione cinese CGTN, intervistato da He Yanke per il programma "Leaders Talk".

"Ogni messaggio che induce alla collaborazione politica, economica e commerciale è un modo per rafforzare la pace. Perché mercati aperti, collaborazione commerciale significano interessi comuni che vengono coltivati. E questo è l'antidoto alle contrapposizioni e alla guerra. Ed è uno strumento che consente di crescere socialmente come benessere delle popolazioni, e consente la strada alternativa alla contrapposizione. Per questo, tutte le iniziative che richiedono collaborazione, anche economica e commerciale, oltre che a scambi culturali, sono preziose". 

"Vi sono, davanti all'umanità, tante sfide globali che nessun Paese da solo può affrontare". "Questo - ha aggiunto Mattarella - richiederebbe una concordia mondiale, una convergenza per affrontare insieme le sfide comuni dell'umanità.Ed è paradossale che stia avvenendo il contrario in questo periodo, che si sviluppino le guerre e che si alimentino contrasti".

"I rapporti tra la Cina e l'Italia sono straordinari, saldamente eccellenti". "I rapporti tra Cina e l'Italia - ha aggiunto il capo dello Stato - sono talmente eccellenti che pochi mesi fa è venuta in Cina la Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni. A pochi mesi di distanza c'è la mia visita di Stato. È del tutto inconsueto che vi siano visite così ravvicinate, nello stesso Paese, del Presidente della Repubblica e del Presidente del Consiglio dei ministri. È un'eccezione che sottolinea quanto sia importante il rapporto dell'Italia con la Cina e come l'Italia vuole coltivarlo con attenzione e sviluppo. Come lo definirei? Lo definirei come un rapporto di amicizia, quella che è fatta da fiducia e da capacità di comprensione reciproca. È quello che contraddistingue questa relazione tra Cina e Italia".

"Il mondo sta cambiando non soltanto velocemente ma a un ritmo che si presenta sempre più veloce. Addirittura tumultuoso nei mutamenti che intervengono. La scienza ci consegna sempre nuovi strumenti, di grande portata". "Se io penso a quando ero bambino, o anche soltanto ragazzo, il mondo è profondamente cambiato. Queste modifiche sono entusiasmanti. Naturalmente - ha spiegato Mattarella - pongono l'umanità di fronte a degli interrogativi, a delle responsabilità nell'uso delle novità che vi sono. E questo fa riflettere sul fatto che vi sono, davanti all'umanità, tante sfide globali che nessun Paese da solo può affrontare. Sono tante le sfide: riguardano il clima che sta cambiando, per cercare di controllare i mutamenti; riguardano la salute globale nel mondo; riguardano l'economia, in cui sovente grandi soggetti economici, che agiscono sul piano globale, sono svincolati dalla regola di qualunque Stato e non hanno regole".

   Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha lasciato Pechino dopo i primi tre giorni della sua visita di Stato in Cina. Il capo dello Stato si trova oggi a Hangzhou, importante città di 11 milioni di abitanti affacciata sul mar cinese orientale. Dopo Hangzhou il presidente si sposterà domani a Canton per poi fare rientro in Italia martedì 12 novembre.

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