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Max Pezzali ha inaugurato il suo primo tour negli stadi all'Olimpico di Torino (dopo la data zero di Trieste) accolto da oltre 38mila persone pronte a tuffarsi con lui nelle atmosfere degli Anni 90. "A 56 anni compiuti credo di essere uno dei più vecchi a iniziare un tour negli stadi. Per me è un'emozione che vale quadruplo. A 25 anni sarei rimasto sovrastato dall’imponenza di una situazione come questa, oggi ho il privilegio di poter controllare le emozioni" ha detto il cantante prima del live. E di emozioni, in effetti, nelle due ore di concerto ne regala parecchie: in scaletta ci sono tutte le grandi hit, oltre a qualche chicca dedicata ai fan più sfegatati.
Max Pezzali inaugura a Torino il tour negli stadi
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© Alessandro Bremec
© Alessandro Bremec
Max Pezzali racconta il tour
Una delle difficoltà nell'organizzazione del tour, racconta Max Pezzali, è stata la gestione della scaletta: "Alla fine di ogni tour c'è sempre qualcuno che ti dice: 'Eh ma quella non l'hai fatta'... E' stato un lavoro di cercare di fare il più possibile e il meglio possibile, dando la precedenza anche a canzoni che non avevamo mai fatto o che avevamo fatto solo nel tour di quando è uscito il pezzo". Ogni data è anticipata, lungo le vie della città che la ospita, dalla sfilata di una banda musicale: "Canta le canzoni mie con un medley arrangiato per la banda, la stessa banda che poi ci accompagna sul palco" ha spiegato Max.
Il palco "animato"
Max Pezzali catapulta il pubblico all'interno delle sue canzoni, con pupazzi gonfiabili che ripercorrono la sua storia musicale e rendono tridimensionali i personaggi e gli oggetti dei suoi brani: dai cartelli che indicano "Nord, Sud, Ovest, Est" agli iconici Arbre Magique di "Sei un Mito", dalla ragnatela dell'Uomo Ragno alla Regina del Celebrità in stile manga. Alle spalle del cantante, enormi led proiettano visual ispirati all'immaginario di Pezzali: fumetti, album di figurine, le vecchie TV a tubo catodico... oltre all'immancabile Harley Davidson.
La scaletta del concerto
Ad aprire il concerto è una banda, la stessa che nel giorno precedente a ogni evento sfila per le vie della città proponendo un medley delle canzoni più iconiche di Max Pezzali. Poi entra in scena Max, con la sua consueta carica di energia positiva e ottimismo. Del resto, lui stesso si è dichiarato un "bicchierepienista", a sottolineare la sua attitudine a vedere sempre il meglio. Si aprono le danze con "Viaggio al centro del mondo", ed è proprio al centro del mondo che si sentono le 38mila persone che cantano all'unisono. Seguono "Bella vera" e "La regina del Celebrità", con le luci stroboscopiche che trasformano lo Stadio Olimpico in una discoteca. Dopo "La regola dell'amico" si passa a ritmi più slow e l'atmosfera si fa romantica con "Io ci sarò" e "Come deve andare". Ci si tuffa negli Anni 90 con "Rotta x casa di Dio" e un medley composto da "Non me la menare", "Te la tiri", "6 uno sfigato", "Jolly Blu" e "La radio". Dopo "Sei fantastica", "Il grande incubo" chiude simbolicamente la prima parte del live.
Giusto il tempo di tirare il fiato e Max Pezzali attacca con "Discoteche abbandonate", brano uscito ad aprile (e l'unico nuovo tra quelli proposti). Con "Sei un mito" si scatena il delirio, con tutte le 38mila persone che cantano in coro a squarciagola. Le versioni remix di "Nella notte" e "Weekend" e "La lunga estate caldissima" fanno ballare, ma alle prime note di "Una canzone d'amore" lo Stadio Olimpico si illumina delle migliaia di luci dei cellulari per il momento più romantico della serata. Si prosegue sulle note dell'amore con "Come Mai", "Nessun rimpianto" ed "Eccoti". Per la prima volta in un live a oltre 20 anni dall'uscita della canzone, Max canta "Ci sono anch'io". Chiude la seconda parte dello show "La dura legge del gol", che dà lo spunto a Pezzali per un messaggio motivazionale rivolto al suo pubblico: "Ricordatevi sempre che lo squadrone siete voi!".
Come in un menù ben organizzato, il pezzo forte arriva alla fine, e così ci si avvia verso le battute conclusive con un tris di brani che hanno fatto la storia, in un crescendo di emozioni: "Hanno ucciso l'uomo ragno", "Gli anni" e "Grazie Mille", con cui Max Pezzali ringrazia il suo pubblico per l'affetto che gli ha dimostrato in oltre 3 decenni di musica. Dopo una breve pausa, i saluti finali con i bis: "Nord, Sud, Ovest, Est" e "Con un deca" sono i brani su cui si chiude il sipario.