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Meloni in Lapponia senza voce: «Abbiamo bisogno di più sicurezza». Dai migranti all'Ucraina: i dossier della premier

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Un filo di voce nella bufera di neve. Avvolta in un cappotto bianco, Giorgia Meloni prova a farsi sentire davanti alla baita di legno del governo finlandese a Saariselka, circolo polare artico. «Noi abbiamo bisogno di più sicurezza e penso che mettere insieme Nazioni del Nord e del Sud, che storicamente sulle questioni europee sono state spesso su fronti molto diversi, per parlare di quella che oggi è una priorità dell'Europa sia una scelta molto intelligente e ringrazio per questo il primo ministro finlandese» spiega ai cronisti che la attendono incappucciati nelle tute termiche. «Ragazzi, mi sa che sto peggio io di voi» scherza la premier davanti ai cameramem ancora alle prese con un'influenza che la tormenta da giorni e l'ha costretta a letto mezza giornata a Bruxelles, «se non muoio a questo giro...».

I dossier

C'è tempo per esprimere solidarietà alla Germania per l'attentato, "dobbiamo stare attenti a come gestiamo le nostre politiche, a come riusciamo a garantire la sicurezza dei nostri cittadini". Migranti, sicurezza, confini, tra le foreste artiche finlandesi un pezzo d'Europa si dà appuntamento per mettere giù un'agenda comune sulla sicurezza. Qui a pochi metri dal confine finlandese (e dunque della Nato, a cui il Paese scandinavo ha aderito l'anno scorso) con la Russia di Vladimir Putin, vera convitata di pietra. Nord e Sud, formato inedito che vede sfilare sotto la tormenta di neve insieme alla special guest Meloni, presidente G7 a fine mandato, il greco Mitsotakis. Uno ad uno i leader sono accolti da un insolito cerimoniere. Vestito rosso, cinta nera e barba bianca a cascata, Father Christmas (come previsto nel programma ufficiale) fa gli onori di casa, intrattiene la stampa assiderata tra cori natalizi e selfie.

«I love you!» gli dice Meloni a un passo dalla porta della baita presidenziale. Dove il padrone di casa è invece Petteri Orpo, il premier finlandese che spiega lo strano parterre di questo vertice internazionale alla vigilia di Natale: «Finlandia e Italia sono entrambi Paesi di confine, la sicurezza è un problema comune». Insomma i dossier internazionali non mancano anche se la premier italiana tiene un occhio aperto sulle faccende di casa. È il day after dell'assoluzione di Matteo Salvini nel caso Open Arms. Il reato non sussiste, hanno detto i giudici di Palermo e a venir meno ora è anche il timore a Palazzo Chigi di una lunga crociata anti toghe che il leghista era pronto a intraprendere in caso di condanna, tra tweet e occhiolini social con gli idoli Elon Musk e Donald Trump. Insomma caso chiuso? Sulle nevi di Saariselka Meloni allarga le braccia, non riesce piú a parlare e deve ripararsi davanti al camino della baita presidenziale, le scarpe lasciate fuori su indicazione del cerimoniale per non inzuppare i tappeti e il parquet.

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