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Mercato nero di animali e piante, un traffico da miliardi di euro: le storie che attraversano la città di Torino

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Dai puma "di compagnia" sequestrati in una villa al Parco La Mandria ai pappagalli più rari da oltre 30mila euro l'uno: le sfide di chi contrasta il crimine a Torino e l'eccellenza del Centro animali non convenzionali di Grugliasco dove ogni anno trovano cure e rifugio migliaia di animali esotici

Un business tra i più potenti dopo droga, armi ed esseri umani. Un crimine dalle conseguenze nefaste per l’uomo e l’ambiente e che spesso proprio l’uomo foraggia per moda, vanità o inaccettabile ignoranza. Zanne di elefante per oltre 100mila euro, statue in avorio, pelle di serpenti, coralli ma anche sequestri di rari esemplari di pappagalli dal valore di oltre 30mila euro l'uno: è il mercato nero di animali e piante, un grande affare che passa anche attraverso Torino, città in cui opera uno dei due nuclei Cites di carabinieri del Piemonte. Quand'anche il mercato è legale, l'abbandono o l'incapacità di saper mantenere e gestire animali rari o particolari rappresentano una minaccia contrastata quotidianamente dal Centro animali non convenzionali di Grugliasco, dove solo nel 2024 sono stati presi in carico oltre 5mila esemplari di tutte le specie: "Dal pitone al lupo, dal puma al cardellino, dalla tartaruga al riccio. Ci sono periodi in cui ci arrivano anche 100/150 al giorno ma sul tema continua ad esserci ignoranza, vanità e grave incoscienza".

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