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Palermo, 17 gen.(Adnkronos) - Due condanne e una assoluzione nel processo per i presunti fiancheggiatori del boss mafioso Matteo Messina Denaro. La sentenza è stata emessa poco fa dal Tribunale di Palermo, con il rito abbreviato. Nello specifico il Gup ha condannato a dieci anni di carcere, esclusa l'aggravante, l'architetto Massimo Gentile, mentre il tecnico radiologo Cosimo Leone è stato condannato a 8 anni per favoreggiamento. Assolto, invece, il terzo imputato, Leonardo Gulotta, per "non avere commesso il fatto". Secondo l'accusa, i tre imputati avrebbero aiutato il boss Matteo Messina Denaro durante la sua quasi trentennale latitanza e per questo la Procura aveva chiesto la condanna di due professionisti, l'architetto Massimo Gentile e il radiologo Cosimo Leone, ma anche di un giovane incensurato, Leonardo Gulotta, tutti arrestati il 27 marzo dell'anno scorso.
Il Procuratore aggiunto Paolo Guido e i sostituti Gianluca De Leo, Bruno Brucoli e Pierangelo Padova, che hanno coordinato l'inchiesta, avevano invocato al termine della requisitoria, 12 anni per associazione mafiosa sia per Gentile che per Leone, e 6 anni e 8 mesi per concorso esterno per Gulotta al gup Marco Gaeta che li ha processati con il rito abbreviato.
Secondo la ricostruzione dell'accusa, Gentile avrebbe prestato la sua identità al mafioso latitante consentendogli di acquistare una macchina e una moto, mentre Leone si sarebbe occupato del boss ormai malato durante un ricovero all'ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo, dove all'inizio di novembre del 2020, era stato sottoposto a un primo intervento dopo la diagnosi di tumore. Gulotta, invece, avrebbe messo a disposizione di Messina Denaro il suo telefono. Oggi la sentenza.