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"Mi spiace, non vedo paragoni". In studio si fa il nome di Berlusconi e Francesca Pascale reagisce così

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Francesca Pascale non ci sta. L'ex compagna di Silvio Berlusconi non accetta che il neo presidente degli Stati Uniti venga paragonato al fondatore di Forza Italia. "Mi spiace quando vengono fatti paragoni tra Trump e Berlusconi. Trump è un illiberale, Berlusconi era un liberale", dice senza mezzi termini a Otto e Mezzo nella puntata di venerdì 8 novembre su La7.

Per la Pascale i due "sono lontani anni luce. Berlusconi non ha mai neanche usato il linguaggio che utilizza Donald Trump, io non vedo paragoni. Il nuovo Presidente degli Stati Uniti mi preoccupa e non solo per la violenza, mi preoccupa per l'atteggiamento che avrà nei confronti dell'Europa. E mi dispiace vedere un leader come la Presidente Meloni che da patriota qual è invece di difendere la propria nazione, sale sul carro dei vincitori, e ne prende le difese a prescindere perché Trump ha vinto le elezioni". Da qui la domanda: "Da patriota mi domando cosa c'è da festeggiare".

Non manca poi la domanda di Lilli Gruber a cui l'attivista non attende a rispondere: "Valutando i vent'anni di Berlusconi e valutando anche gli errori, per me quello peggiore è stato sdoganare i fascisti, ma per quanto tempo ancora la sinistra dovrà avvalersi dell'alibi: 'è colpa del governo Berlusconi, però prima c'è stato Berlusconi?". Ma la Pascale non risparmia neppure alla sinistra le sue critiche: "Sinistra e i democratici non trovano la ricetta giusta e sottolineano cosa non va bene di questa destra, cosa non va bene di questi sovranisti, ma non vedo l'alternativa possibile per affrontare questi personaggi che in democrazia vincono e anche tanto. Sono delle sonore sconfitte quotidiane in tutto il mondo della sinistra. Sì, la sinistra parla tanto dei diritti civili strumentalizzando il tema. Le sinistre, come quella italiana, ormai parlano all'elite, parla soltanto alla classe borghese e le persone se ne sono rese conto",

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