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Miami, la prima volta di Norris. La McLaren va più forte di Super Max. Ma la Ferrari c'è

6 mesi fa 6
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Arriva l’ora di Lando. Il ventiquattrenne di Bristol, dopo 110 gran premi disputati tutti al volante della McLaren, si aggiudica la sua prima gara in F1 abbandonando una serie di record. Il giovane Norris, infatti, era il pilota ad aver conquistato più podi, secondi posti e punti senza essere mai transitato in testa sotto la barriera a scacchi. Faccia da bravissimo ragazzo ma in pista determinato e velocissimo, l’inglese era l’ultimo di quella generazione di piloti a cui appartiene insieme a Verstappen, Leclerc e Russell a non aver mai trionfato. Che se lo meritasse ampiamente è confermato dal fatto che tutti i colleghi, sbarbatelli ed esperti, lo hanno apertamente applaudito prima di andare a congratularsi direttamente con lui. Compresi Alonso ed Hamilton che, quando Lando nasceva, annusavano già la massima formula.

La McLaren, profondamente aggiornata e mai collaudata in pista, ha preceduto Super Max e le due Ferrari di Leclerc e Sainz incredibilmente vicine alla Red Bull dell’olandese. Per il cannibale è la prima sconfitta in pista dell’anno, si è dovuto piegare al vincitore, ma non ha neanche fatto a polpette i Cavallini di Maranello. Fra due settimane ad Imola arriveranno anche le numerose novità sulla SF-24 e, se funzioneranno come quelle McLaren, ci sarà da divertirsi. Che la vettura inglese motorizzata Mercedes a Miami funzionasse molto bene lo ha confermato Piastri nei primi giri. Anche se con la metà degli aggiornamenti di Lando, l’australiano ha scavalcato Leclerc e si è buttato all’inseguimento del fenomeno olandese. La gara è stata divisa in due dell’ingresso della safety car.

Alla ripartenza c’erano ancora una trentina di giri da fare e tutti si aspettavano che Verstappen facesse un boccone di Norris. Invece Lando ha tenuto impostando un passo più veloce dell’orange e andando a vincere di quasi otto secondi. Leclerc ha preceduto di un soffio Sainz, ma Carlos nella seconda parte ha avuto un ritmo leggermente migliore perché è stato rallentato dal duello con Piastri finito con un contatto fra i due che ha costretto Oscar ad una sosta ai box per cambiare l’ala.

Quando si è spento il semaforo, Max e Carlos all’esterno scattano leggermente meglio di Charles. Alla prima curva, però, Perez frena in ritardo, tira dritto e per un nulla non infilza le due Ferrari ed, addirittura, la Red Bull del suo caposquadra. Dello scompiglio approfitta Leclerc che riesce a riprendersi la scia di Verstappen, mentre Sainz viene infilato con decisione da Norris.

Dietro allo spagnolo del Cavallino si accodano Perez, Norris ed Hamilton. L’australiano della McLaren è il più rapido in pista e scavalca la Rossa del principino che sembra insidiato anche dal compagno di squadra. L’olandese allunga progressivamente senza strafare, Leclerc segna il giro veloce e torna a far pressione ad Oscar, mentre Norris insidia da vicino Perez che al 18° è il primo nel gruppo di testa a fermarsi. Due giri dopo fa il pit stop anche il monegasco di Maranello che rientra fra le due Mercedes. Lando inizia a girare molto forte, anche Leclerc con i pneumatici nuovi spinge e scavalca il sette volte campione del mondo della Mercedes. Max si distrae e colpisce il birillo della chicane costringendo il direttore di corsa a mandare in pista la virtual safety car. L’olandese, al 24° giro, fa la sua sosta, rientrando in quarta posizione, mentre Piastri, Sainz e Norris approfittano della bassa usura delle coperture per rimanere in pista.

Fanno la sosta anche l’australiano della McLaren e l’iberico della Ferrari e in testa va Norris che approfitta per fare la sua fermata quando entra la safaty car per l’incidente di Sargeant e Magnussen. Il britannico di Woking rientra davanti a tutti e si ritrova la possibilità di vincere la prima gara della carriera, avendo anche le gomme con meno giri di tutti gli altri. Alla ripartenza il giovane britannico con la monoposto papaya respinge l’assalto del cannibale e poi conferma che gli aggiornamenti sulla sua vettura funzionano. Il capofila consolida il suo vantaggio, guadagnando qualche decimo al giro, Sainz attacca ripetutamente Piastri per la quarta posizione dando vita ad uno spettacolare duello.

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