Moderati, il partito che governa con Cirio e con Lo Russo: possibile conciliare la destra e la sinistra?

Nel centrosinistra torinese è probabile che ben presto scoppierà un caso politico, perché, anche se al momento in molti vogliono ignorare questo gigantesco elefante in mezzo alla stanza, presto non potranno più farlo. Il tema è quello della presenza dei Moderati nella maggioranza e nella giunta che sostiene il sindaco Stefano Lo Russo e allo stesso tempo nella maggioranza (e molto probabilmente nella prossima Giunta) di Alberto Cirio. 

"Io credo che la questione più che sui nomi si apra sui temi", spiega Alice Ravinale, neo consigliera regionale di Alleanza Verdi Sinistra forte del soprendente risultato elettorale personale e del partito, "La città ha retto e ha retto con un chiaro spostamento a sinistra, e con un risultato al di sotto delle aspettative delle forze moderate e centriste. Al di là del ragionamento sui nomi e sulle posizioni credo che vada fatto un ragionamento chiaro sul taglio da dare e sugli obiettivi da darsi in questi tre anni di amministrazione che ci restano".

Sì, perché la questione non è tanto legata alle persone, ma alle posizioni politiche e ideologiche che dividono il centrosinistra con il centrodestra: "Chi pensa che Tele Cirio sia una buona risposta non si accorge che quel buco con la destra intorno, che governa con la sovraesposizione mediatica, ha portato in dote alla città meno soldi per il welfare, zero soldi ai trasporti e la lotta indiscriminata all'autonomia delle donne e ai movimenti pacifisti e per il clima", ci risponde Marco Grimaldi, deputato di Alleanza Verdi Sinistra. Cosa faranno i Moderati quando sul piatto della maggioranza in Regione verranno posti provvedimenti incompatibili con i valori del centrosinistra? 

D'altra parte Alleanza Verdi Sinistra rivendica la radicalità con la quale è riuscita ad aprire un dialogo con una fetta di elettorato che prima non era in connessione: "È attorno a questa parola che c'è stato il vero effetto: aver parlato di apartheid e genocidio in Palestina quando era tabù, aver valorizzato le esperienze di antagonismo, aver dato voce e rappresentanza ai movimenti per il clima, aver marciato attorno a Mirafiori quando nessuno voleva guardare in faccia quella desertificazione. I dati ci dicono che abbiamo portato al voto tantissimi giovani e anche una fetta di delusi". Possibile conciliare questa visione politica con quella di chi governa anche insieme a Cirio? 

Stefano Lo Russo: "I rapporti di maggioranza si discutono in Consiglio"

Sul tema Stefano Lo Russo preferisci non rispondere in modo diretto, ma buttare la palla al consiglio comunale senza essere costretto ad affrontare il tema dal punto di vista politico. Unica nota che si concede è quella legata ai numeri quando spiega che il centrosinistra ha quasi raggiunto il 50% dei consensi a Torino. "Senza dubbio il risultato ci da forza come coalizione perché il centrosinistra governa situazioni complesse, ma con spirito di sacrificio e intorno a un programma che è quello con il quale ci siamo presentati alle elezioni nel 2021 e nel 2027 verificheremo lo stato di attuazione del programma". 

Un ragionamento che non tiene conto del fatto che in politica un anno equivale a un'era e che gli equilibri del 2021 non sono gli stessi di oggi, soprattutto alla luce dello spostamento a sinistra della coalizione di centrosinistra. 

Unire il campo delle opposizioni

"Lo abbiamo detto prima delle elezioni e lo diciamo oggi: servirebbe unire il campo delle opposizioni e dare un'alternativa", conclude Grimaldi, "Torino può diventare laboratorio se continua a mantenere aperta la speranza nel Paese. Oggi non c'è nessuna possibilità di fare piccole o larghe intese in un Comune come Torino. Spero che tutti coloro che amministrano questa città lo sappiano quale sia il nostro ruolo, perché è il ruolo che ci chiede la nostra gente. E penso a chi ha votato AVS, ma anche Partito Democratico".  

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