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Mutilato e abbandonato, morto il bracciante indiano a Latina

4 mesi fa 22
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Non c'è l'ha fatta il trentunenne di origine indiana che lunedì pomeriggio era rimasto coinvolto in un terribile incidente sul lavoro in un'azienda agricola di borgo Santa Maria, nella periferia di Latina, dove aveva perso il braccio in un macchinario avvolgiplastica a rullo trainato da un trattore, il quale gli aveva schiacciato anche gli arti inferiori.

   L'uomo, invece di essere soccorso, era stato abbandonato davanti la sua abitazione con il braccio tranciato, poggiato sopra una cassetta utilizzata per la raccolta degli ortaggi.

   Dopo esser stato trasportato d'urgenza in eliambulanza all'ospedale San Camillo, a Roma, dove era ricoverato in prognosi riservata in gravi condizioni, il trentunenne è spirato questa mattina nel nosocomio romano. 

   Nel frattempo la procura di Latina, a seguito della denuncia della Flai Cgil Latina-Frosinone, ha aperto un'inchiesta per lesioni personali colpose, omissione di soccorso e disposizioni in materia di lavoro irregolare.  Sono in corso le indagini dei Carabinieri, svolte insieme al Nil di Latina e al personale Spresal dell'Asl, con ulteriori accertamenti utili a definire la posizione lavorativa e la regolarità sul territorio italiano dell'operaio.

   La vicenda ha destato sdegno e ha riacceso l'attenzione sul fenomeno del caporalato e dello sfruttamento dei braccianti al limite della schiavitù. Alla Camera le opposizioni da Avs al Pd, da M5s, Iv e Azione hanno chiesto un'informativa della ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone sulla lotta al caporalato definendo "atroce" quanto accaduto. Anche la senatrice del Pd Susanna Camusso con un'interrogazione urgente rivolta ai ministri Calderone e dell'agricoltura Francesco Lollobrigida, sottoscritta anche da altri 13 colleghi del Pd, chiede di conoscere la strategia del governo in materia.

   "Questo episodio rappresenta una violazione dei diritti umani fondamentali, della dignità umana e delle norme inerenti la sicurezza dei lavoratori", dice il sindaco di Latina Matilde Celentano. Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca sottolinea che quanto avvenuto è "sconcertante", "crudele" e "vile" ribadendo che la "sicurezza sul lavoro e la lotta al caporalato sono la nostra priorità". 

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