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No, l'Italia non manderà turppe in Ucraina. Secondo quanto confermato da fonti di Palazzo Chigi, "l'Italia ha sempre detto che l'invio di truppe italiane in Ucraina non è all'ordine del giorno". Tuttavia, con l'approssimarsi del terzo anniversario del conflitto tra Russia e Ucraina, l'ipotesi di una partecipazione italiana sul campo torna a essere discussa, anche se restano incerte le modalità e gli obiettivi di una simile operazione.
L'argomento ha assunto maggiore rilevanza con il ritorno di Donald Trump sulla scena politica. La possibilità che gli Usa possano escludere l'Unione Europea dal tavolo delle trattative di pace non trova consenso tra i 27 Stati membri. Ieri, lunedì 24 febbraio, nel corso di un incontro nello Studio Ovale, Emmanuel Macron ha ribadito che gli europei sono "pronti ad arrivare fino all'invio di truppe per garantire che l'accordo di pace tra Russia e Ucraina venga rispettato".
Posizione su cui Giorgia Meloni e il governo italiano dissentono. Il premier ha evitato dichiarazioni ufficiali e ha mantenuto il focus sulla ricerca di una soluzione pacifica. Anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha espresso scetticismo su un eventuale intervento militare italiano, sottolineando che questa opzione "è velleitaria, prima serve la tregua, poi un tavolo di pace, poi una trattativa e, alla fine, una soluzione politica".
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Nonostante la prudenza mostrata da Palazzo Chigi, si sta valutando l'ipotesi di un coinvolgimento in una missione di peacekeeping sotto l'egida delle Nazioni Unite, purché ci siano garanzie “totali” da parte di Washington. In ogni caso, fonti di governo hanno definito l'idea di inviare truppe italiane in Ucraina una "notizia totalmente campata per aria", insomma l'ipotesi non è nemmeno al vaglio della maggioranza.