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New York, 7 mag. (Adnkronos) - "Sovente è nei momenti di maggiore crisi che si riesce a trovare la forza e il coraggio per disegnare intese a favore del bene comune. La riforma della 'governance' globale, che sarà sintetizzata nel Patto per il Futuro, dovrà innanzitutto garantire un processo inclusivo per tutti gli attori della scena internazionale, sia a livello di singoli Paesi. sia di gruppi regionali che, come nel caso del 'Gruppo Africano', delle 'Piccole Isole in Via di Sviluppo', del 'Gruppo Arabo', sono portatori di comuni e legittimi interessi. Il processo inclusivo non potrà dimenticare, naturalmente, gli altri attori, in particolare i rappresentanti della società civile, che guardano alle Nazioni unite e che sono, spesso, in prima linea nel contributo allo sviluppo sostenibile del pianeta". Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo all'Assemblea generale dell'Onu.
"Proprio l'obiettivo dell'inclusività è alla base della proposta dell'Italia e dei Paesi riuniti dalla sigla 'Uniting for Consensus' -ha ricordato il Capo dello Stato- per la riforma e la miglior rappresentatività del Consiglio di Sicurezza, volta innanzitutto a dare spazio a regioni sottorappresentate, come l'Africa, l'Asia e l'America Latina, per rimediare a un'ingiustizia storica a tutti evidente. Le istituzioni dell'Onu sono state modellate sui rapporti usciti dalla Seconda Guerra mondiale, sulla guerra. È tempo di plasmarle sulla pace, tenendo conto delle positive iniziative di cooperazione continentale cresciute in questi decenni, come l'Unione africana e l'Unione europea e di quelle in itinere in altre regioni del mondo. Un Consiglio così riformato saprebbe contemperare l'aumento del numero dei membri e una giusta rappresentanza regionale con l'esigenza di preservarne e possibilmente migliorarne le capacità decisionali, fortemente compromesse dalla polarizzazione politica in corso e dall'uso ripetuto, troppo spesso strumentale, del veto da parte di membri permanenti".
"L'Italia continuerà a fornire il suo attivo e positivo contributo alla redazione del Patto per il Futuro, affinché si giunga ad una visione condivisa degli strumenti e delle azioni necessarie ad affrontare assieme le sfide globali del ventunesimo secolo. Alla vigilia di questo Millennio, Kofi Annan ricordava come le sfide globali hanno un elemento in comune: non rispettano le frontiere e nei loro confronti anche lo Stato più forte si rivela impotente. Considerazioni che lo portavano ad affermare che oggi 'più che mai nella storia umana, condividiamo un destino comune. Possiamo dominarlo solo affrontandolo insieme. E questo è il motivo per cui abbiamo le Nazioni unite'. Sono parole di grande saggezza che, dopo due decenni, ci appaiono ancora più cruciali e ci debbono esortare -ha concluso Mattarella- verso un impegno proficuo per consolidare questa Organizzazione e le sue regole, in grado di promuoverle e renderle effettive".