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Papà di 33 anni morto schiacciato da un macchinario: tragedia alla Fab di Pesaro, Simone Mezzolani lascia due bimbi

5 mesi fa 2
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PETRIANO - E' morto schiacciato in un macchinario mentre stava lavorando nella fabbrica in cui era impiegato come operaio. Non c'è stato nulla da fare per Simone Mezzolani, 33 anni: è morto sul colpo. La tragedia si è consumata nelle scorse ore alla Fab, azienda di Gallo di Petriano (Pesaro). Simone lascia la compagna e due figli: abitava all'Apsella di Montelabbate, era originario di Montecchio ed era molto conosciuto perchè suo padre è proprietario di una nota carrozzeria.

LE REAZIONI

Un terribile infortunio sul lavoro che aumenta purtroppo la lista nera di incidenti mortali nelle Marche. Francesco Trapanese, presidente dell'assemblea provinciale Fillea Cgil denuncia una situazione di piena emergenza: «È inaccettabile che si possa morire sul lavoro, ogni anno in Italia ci sono più di 1000 lavoratori che non fanno più rientro a casa. Dobbiamo tutti alzare il livello di guardia».

Oggi stesso, dalle 11 alle 12, presidio dei sindacati nel parcheggio di un ristorante vicino all'azienda per chiedere sicurezza nei posti di lavoro. Poi una parte dei manifestanti andrà all'ingresso dello stabilimento Fab a deporre una corona all'ingresso. Chiesto alla prefettura l'apertura di un tavolo di confronto con gli industriali per scrivere un protocollo efficace che imponga alle aziende formazione, ispezioni, controlli sui ritmi di lavoro» ha detto Roberto Rossini, segretario Cgil, annunciando due assemblee dentro la Fab».

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«Un’intera comunità in lutto - commenta il sindaco di Vallefoglia, Palmiro Ucchielli - Esprimo il cordoglio per l’incidente in fabbrica a Petriano del nostro giovane Simone, 33 anni. Una manifestazione corale di vicinanza alla famiglia Mezzolani nell’immenso dolore del Comune e dell’intero territorio di Vallefoglia».

I DATI

L’elaborazione dei dati curata dall’ufficio studi della Cisl Marche evidenziava già lo scorso gennaio un incremento del +14,8% degli incidenti sia all'interno dei luoghi di lavoro che nel tragitto per raggiungerli, passati dai 128 del gennaio 2023 ai 147 del gennaio 2024. I settori dell’industria e dei servizi risultano i più colpiti, con un aumento del +3% rispetto al gennaio 2023 (da 825 a 852 denunce registrate a gennaio 2024). Un trend in crescita (+24,6%) anche nell’agricoltura, dove a distanza di un anno si è passati da 65 a 81 denunce. In controtendenza la pubblica amministrazione, che invece fa segnare un calo del 7,5% (da 211 a 195 denunce di infortunio). In questo contesto negativo si innesta il calo delle morti sul lavoro, che passano dalle 4 del gennaio 2023 alle 2 del gennaio 2024. Di qui l’appello del segretario regionale della Cisl Marco Ferracuti, che chiede «una strategia di medio e lungo periodo per fermare questo dramma che si consuma ogni giorno» e «maggiori controlli, possibili solo con nuove assunzioni di ispettori». Inoltre, «è evidente la necessità di maggiori investimenti regionali in prevenzione».

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