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Papa Francesco, lo pneumologo: «Anche i farmaci creano problemi, da capire lo stato dei polmoni»

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«Un paziente complesso. Con bronchiectasie, un polmone già affaticato e con problemi respiratori già in passato. Venni coinvolto con Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, mentre per Papa Francesco posso solo fare ipotesi».

Papa Francesco, come sta? Trasfusioni di sangue per anemia e piastrinopenia. Il bollettino

Professor Giovanni Galluccio, direttore della Pneumologia interventistica del Regina Apostolorum di Albano (Roma), l’ultimo bollettino preoccupa tutti.

«Sapevo che era lucido e in condizioni discrete. Nonostante ritenga che il ricovero sia stato dovuto esclusivamente a un focolaio di broncopolmonite su una situazione persistente, ora invece il quadro appare critico».

La crisi respiratoria del mattino è stata sventata.

«Con ossigeno ad alti flussi, una macchina che fornisce una miscela arricchita e riscaldata di ossigeno. Per eliminare l’anidride carbonica c’è bisogno di più ossigeno, una sorta di lavaggio del respiro. Si tratta di un sistema efficiente per tenere ossigenati i pazienti ed evitare l’accumulo di anidride carbonica».

Ma cosa ha provocato questa complicanza?

«Succede che il polmone scambia i gas, se c'è un focolaio in una parte del polmone o non è utilizzabile per gli scambi gassosi, con una polmonite in atto, la situazione respiratoria è meno efficiente. Ma non sappiamo quanta parte di polmone è interessata dai focolai. Di certo, sappiamo che siamo davanti a un paziente bronchitico cronico, con infezione con focolai e crisi respiratorie».

La piastrinopenia da cosa dipende?

«Le poche piastrine nel sangue e l’anemia che hanno portato all’esigenza di trasfusioni, possono purtroppo anche dipendere dai farmaci. Ma non siamo in grado di dire se globuli rossi e piastrine si sono abbassati nell'ambito di questa malattia oppure per via della terapia. O se c’era una situazione preesistente di sangue impoverito. Anche gli antibiotici, oltre alla malattia, possono far abbassare i globuli rossi. Ma ripeto, le mie sono pure ipotesi».

Un crollo improvviso?

«Siamo in presenza di una situazione un poco ai limiti, che parte di base da polmoni non perfetti come è noto. E parliamo di un paziente anziano, con tanti problemi, più fragile. Chiaro che se capita a un uomo di venti anni è tutto un altro conto. Certamente la cosa è seria e non più prevedibile».

L’esigenza di trasparenza sulle sue condizioni di salute voluta da Bergoglio può fuorviare?

«Allora, già gli antichi dicevano che la storia naturale di una polmonite richiede, per poter parlare di una guarigione perfetta, quattro settimane. Insomma, non è mai una malattia di tre giorni».

C’è speranza, sta dicendo.

«Papa Francesco è una persona robusta, energica, che già ha attraversato altre malattie in passato. Dunque, speriamo vada di nuovo tutto liscio, dovrebbe superare anche questa, nonostante ci siano in agguato tutte le possibili complicanze da dover mettere in conto».

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